Siamo in pieno autunno, le giornate si stanno accorciando – e fa già buio molto presto – e stiamo andando inesorabilmente verso i primi freddi e le prime piogge. Cosa c’è di meglio, in questi pomeriggi uggiosi, di una fetta di torta di mele, un tè caldo e un buon libro? Ma non solo: anche in metro, durante le lunghe attese tra un trasbordo o l’altro. O più semplicemente perché ci va di leggere. Gaypost.it vi consiglia alcuni titoli, che variano dalla saggistica alla poesia. Buona lettura.
Di fronte a tutto questo, troviamo la risposta di Giulia Blasi nel suo Manuale per ragazze rivoluzionarie – Perché il femminismo ci rende felici (Rizzoli, 2018). «Ragazze, non c’è più tempo da perdere:bisogna fare la rivoluzione!» ed è questo il suo appello. Un’analisi, la sua, condotta con grande lucidità. Blasi analizza «le situazioni che le donne oggi quotidianamente vivono». E non solo: «offre, in una seconda parte pratica del libro, consigli concreti per mettere in atto un femminismo pieno di ottimismo e spirito di collaborazione». Perché il femminismo «possa rendere tutti più sereni, rispettosi, appagati e felici. Anche gli uomini». In nome, ça va sans dire, della sorellanza.
È poesia che sconvolge, quella di Donzella, che ti tocca l’anima. È narrazione di amori che finiscono, dietro i quali si percepisce tutta la palpitazione della speranza. È un futuro che non tradisce se stesso, ma che sembra destinato a finire, come ogni cosa che riguarda il nostro essere profondamente umani (e quindi finiti). Io mi ricordo / di quando facevamo l’amore / con tutte le ossa del mondo e già in questi pochi versi possiamo vedere la poderosa forza dei sentimenti e la loro intrinseca fragilità. Fragilità che sublima nell’augurio finale: Spero che l’amore / non abbia ucciso anche te. Caldamente consigliato.
Viviamo in un tempo in cui le parole, infatti, sono usate come armi. E sono usate contro le minoranze: migranti, persone Lgbt+, rom, ecc. Di fronte a questo stato di cose, l’uso della lingua non è un fatto neutro. Men che mai neutrale. «Ognuno di noi è le parole che sceglie» dunque, leggiamo ancora. «Conoscerne il significato e saperle usare nel modo giusto e al momento giusto ci dà un potere enorme, forse il più grande di tutti». Vera Gheno ci pone, insomma, di fronte a una scelta. Libera, ma consapevole e forte. Dopo non avremo più scuse, di fronte a ciò che abbiamo scelto di essere.
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