Centoventuno femminicidi nel 2017, il 20 per cento in meno rispetto ai 150 dell’anno precedente, ma con una incidenza maggiore. A mettere nero su bianco i numeri di questo otto marzo è il numero speciale della rivista “Poliziamoderna” che la Polizia pubblica proprio in occasione della Giornata internazionale della donna. Secondo la Polizia, infatti, le vittime donne sono aumentate, in termini percentuali, dal 2007 ad oggi, passando dal 24 per cento al 34 per cento del totale.
L’Istat denuncia che nel corso della loro vita, il 31,5 per cento delle donne tra 16 e 70 anni ha subìto qualche forma di violenza fisica o sessuale.
“Va sottolineato come, in diversi recenti casi di violenza contro le donne – dichiara la vicepresidente di Amnesty International Italia Alba Bonetti in una nota diffusa ieri – l’indignazione e la solidarietà siano state intermittenti e spesso legate alla nazionalità della vittima e a quella del predatore. Tutti i casi di violenza contro le donne, oltre che essere puniti severamente e possibilmente essere prevenuti, dovrebbero essere condannati con fermezza e imparzialità”.
L’ultimo caso di violenza reso noto dalle cronache, quello di Cisterna Latina, inoltre, ricorda un altro elemento ricorrente nelle storie di femminicidio.
L’ex moglie del carabiniere autore della strage, sopravvissuta per miracolo al contrario delle figlie, aveva più volte presentato esposti contro l’ex marito. I due si erano separati dopo una serie di maltrattamenti. Gli esposti, però, non hanno impedito a Capasso di uccidere le figlie e tentare di uccidere anche la moglie, prima di suicidarsi. Non è il primo caso di femminicidio in cui si scopre che la vittima aveva già denunciato le vessazioni del proprio carnefice.
Per queste e per molte altre ragioni, oggi le donne hanno indetto uno sciopero generale. “In oltre 70 paesi del mondo oggi le donne incrociano le braccia – si legge sulla pagina Facebook della rete Non Una di Meno -. Ci troverete nelle strade a scioperare da ogni attività lavorativa e di cura formale o informale, gratuita o retribuita. Vi aspettiamo in piazza per unire le tante voci del #MeToo nella forza collettiva del #Wetoogether !
Buon 8 marzo di Lotta!”.
In Italia sono previste 47 manifestazioni, da Palermo a Milano, da Catania a Torino. “La violenza maschile contro le donne si combatte con una trasformazione radicale della società – è l’appello di NUDM -. Scendiamo in strada ancora una volta in tutte le città con cortei, speaker’s corner, presidi, assemblee, manifestazioni creative”.
Qui l’elenco completo di tutti gli appuntamenti.
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