Forza Nuova ritorna su un suo vecchio cavallo di battaglia: accostare le unioni civili (confondendole per altro col matrimonio egualitario) ai funerali. Dell’Italia, nello specifico. È successo poche ore fa a Cesena, città in cui si stava celebrando l’unione di due ragazzi, Matteo e Marco. Il gruppo di estrema destra, non più di una quindicina di persone in tutto, ha quindi deciso di “celebrare” una funzione funebre, con tanto di bara portata a spalla e accompagnata da silenziosi camerati, volto scuro e passo risoluto.
Il precedente al Gay Wedding
È quanto riporta, corredata di immagini, la pagina Facebook di Fn Cesena, ripresa da qualche circolo romagnolo. Non è la prima volta, per altro. Già a Roma, al Gay Wedding, c’era stata un’irruzione da parte del gruppo estremista, che aveva approntato un blitz contro l’evento, nella notte tra il 20 e il 21 ottobre. I militanti, allora, avevano esposto uno striscione con su scritto “State uccidendo la famiglia – No Gaywedding”, insieme a due manichini impiccati.
I manifesti a Cesena
Sempre a Cesena, il 25 settembre, erano stati affissi manifesti mortuari contro l’unione civile di altri due ragazzi, Manuel e Marco sempre con la dicitura “matrimonio gay funerale d’Italia”. Per l’unione del 5 febbraio non si va molto lontani da quello che si configura come vero e proprio immaginario necrofilo. Si legge infatti, sempre su Facebook, il seguente messaggio: «ORDINE CONTRO IL CAOS. Il corteo funebre dei militanti forzanovisti giunge innanzi al palazzo comunale di Cesena in concomitanza con l’arrivo degli “sposi”. Un Popolo che non fa figli è un Popolo che muore!». Seguono immagini di attivisti travestiti ora da giudice Morton di Roger Rabbit, ora da Fra’ Cristoforo di manzoniana memoria.
Grottesca pantomima
Adesso, sarebbe il caso che qualcuno informasse i militanti di estrema destra che nei paesi in cui i diritti delle coppie dello stesso sesso sono garantiti, non c’è correlazione con un eventuale calo demografico. Inoltre, le statistiche ufficiali dimostrano che in altri in cui abbiamo matrimoni per tutti o unioni civili si assiste addirittura a un incremento delle nascite. Detto ciò, bisognerebbe ancora ricordare alla (poco) allegra brigata, che non è insistendo con immaginari funesti che si invoglia l’italica e maschia virtù a proliferare. Consigliamo, quindi, ai camerati di cambiare mestiere: certe azioni di piazza rischierebbero di ottenere proprio il risultato opposto a quello auspicato. Oltre a quello di far scadere la performance al rango di grottesca, ripetitiva pantomima.