In questi giorni la destra milanese sta facendo sentire la propria voce per quanto riguarda le iniziative a tema LGBT. In prima battuta è accaduto con le accuse dell’esponente di Fratelli d’Italia De Corato alla proiezione del film di Veronica Pivetti “Nè Giulietta né Romeo”, al Forum delle Politiche sociali.
Nelle stesse ore, il Municipio 2 della città, a guida del leghista Samuele Piscina, ha varato il regolamento per l’esposizione di bandiere e simboli nel municipio stesso.
Si tratta della stessa istituzione che lo scorso anno, a pochi giorni dall’insediamento, aveva fatto rimuovere la bandiera arcobaleno, esposta nei giorni del Pride. È quindi inevitabile che la comunità presti particolare attenzione alle direttive del regolamento che il consiglio del secondo municipio di accinge ad approvare, dopo il beneplacito della giunta.
I contenuti del documento
Il documento non cita esplicitamente i simboli dell’associazionismo LGBT, ma è destinato a fare discutere. Stabilisce infatti che i simboli potranno essere esposti soltanto nei giorni in cui si svolge un’iniziativa ma “esclusivamente all’interno del municipio”.
La richiesta per l’esposizione di ogni striscione dovrà giungere protocollata con sessanta giorni di anticipo, e la sua approvazione potrà avvenire soltanto “subordinata all’ottenimento del patrocinio dell’iniziativa da parte del municipio”. Non è difficile immaginare, dati gli orientamenti del consiglio di zona 2, che questo passaggio possa verosimilmente pregiudicare la possibilità di vedere una bandiera arcobaleno sventolare sul municipio 2.
La risposta delle associazioni
Una correlazione tra questi cambiamenti e gli eventi dello scorso anno – mentre il Pride milanese non è lontano – viene notata anche dalle associazioni. Come riporta l’edizione milanese di Repubblica, Fabio Pellegatta, di Arcigay Milano, si augura che il nuovo regolamento non nasconda intenzioni “discriminatorie od omofobiche”. Anche per mettere alla prova le reali intenzioni di Piscina, annuncia che la richiesta di esporre la bandiera arcobaleno sarà rivolta a tutti i municipi, come già avvenuto negli scorsi anni, benché le recenti amministrative ne abbiano visti passare numerosi al centrodestra.
In conseguenza di questa decisione, si sollevano numerose voci polemiche. Yuri Guaiana, ex vicepresidente di zona ed esponente dell’associazione radicale “Certi Diritti” sottolinea “l’ampia discrezionalità politica” sottesa a un provvedimento così formulato, temendo che sia stato scritto, pur senza mai citarla, riferendosi proprio alla bandiera arcobaleno.
È Luca Paladini, portavoce dei Sentinelli di Milano, a sintetizzare: “Ci vedo il ‘dolo’ di poter così boicottare iniziative di altri municipi che, probabilmente, in occasioni come il Pride, esporranno la bandiera rainbow”.
La posizione del municipio
Benchè il provvedimento sia ancora suscettibile di modifiche in sede di consiglio, il presidente Piscina si è subito premurato di rispondere alle critiche e contenere le polemiche. Si richiama infatti al rispetto delle regole, asserendo che “ogni richiesta sarà discussa e valutata dalla giunta”. Respinge così al mittente le accuse, affermando che “non si tratta di una chiusura”, ma di un mezzo per agire meno frettolosamente di quanto accaduto negli anni passati