La Camera dei deputati non darà il patrocinio al convegno contro la gestazione per altri che si svolgerà domani nei suoi locali. E come se non bastasse, la presidente Laura Boldrini ha declinato l’invito a partecipare. All’iniziativa di domani alla Sala della Regina di Montecitorio, dunque, Boldrini non ci sarà: ufficialmente, è impegnata in un’altra iniziativa. Ma il no più pesante è quello alla richiesta di patrocinio. Nella motivazione ufficiale, secondo quanto riporta Annalisa Cuzzo Crea sull’edizione cartacea di Repubblica di oggi, si legge che “non si appoggiano iniziative dove c’è la scelta netta di una parte”.
La femminista francese che si oppose al matrimonio per tutti
Com’è noto, infatti, le femministe di Snoq-Libere, a differenza di altri gruppi dello stesso movimento Se Non Ora Quando oltre che di altre realtà femministe, hanno sposato in toto la posizione di una parte del movimento femministe francese che chiede la messa al bando mondiale sulla pratica della maternità surrogata.
Non a caso, all’incontro intitolato “Maternità al bivio: dalla libera scelta alla surrogata. Una sfida mondiale”, è previsto l’intervento di Sylviaine Agacinski, leader di quella frangia del femminismo francese e nota per essersi anche opposta al matrimonio per le persone dello stesso sesso nel suo paese.
Lo scontro sulla gpa
Quello che più che un dibattito è diventato un vero e proprio scontro sulla gestazione per altri, è iniziato in Italia in concomitanza con la discussione sulla legge sulle unioni civili in Parlamento, ormai più di un anno fa. Uno scontro che distoglieva l’attenzione dal merito della legge che nulla aveva a che fare né tanto meno prevedeva (in nessuna delle sue estensioni) sulle tecniche di procreazione assistita. In quel dibattito le femministe di Snoq-Libere si inserirono con un documento diffuso a gennaio del 2016 in cui si schieravano, senza se e senza ma, contro la gestazione per altri e divenendo, così, sponda delle frange conservatrici, ultra cattoliche e di destra che si opponevano alle unioni civili.
Chi è pro e chi è contro
La questione GPA divenne così preponderante nel dibattito parlamentare sui diritti delle coppie dello stesso sesso, che l’attuale ministra per i rapporti con il Parlamento (allora solo senatrice del Pd) Anna Finocchiaro presentò una mozione proprio contro la maternità surrogata. Ma sulle stesse posizioni troviamo anche l’eurodeputata del Pd Silvia Costa, la ministra Beatrice Lorenzin, Mara Carfagna. A quel documento ne sono seguiti altri, di cui uno firmato da 49 lesbiche e un altro diffuso in occasione della sentenza di Trento di qualche settimana fa.
Il fronte di chi si oppone alla possibilità che una donna porti avanti una gravidanza per coppie (etero o gay) e single che non possono avere figli diversamente, è trasversale e raramente tiene conto delle situazioni in cui le donne sono tutelate e scelgono liberamente e senza costrizioni di fare da gestanti per altri. A favore di una regolamentazione sono invece altri gruppi di femministe (solo per restare dentro Se Non Ora Quando vale la pena citare Snoq-Fabrika), oltre che personaggi di spicco come Emma Bonino, Monica Cirinnà, Valeria Fedeli e Michela Marzano, oltre che le associazioni Famiglie Arcobaleno e Certi Diritti.