L’attivista lgbti ed ex presidente del Circolo Mario Mieli di Roma, Andrea Maccarrone, è stato prosciolto dal GUP di Roma dopo che la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, lo aveva querelato per diffamazione.
Meloni si era rivolta ai giudici dopo che Maccarrone, che allora guidava ancora il Mieli, commentò le dichiarazioni della parlamentare giudicandole razziste.
I fatti
L’episodio risale a settembre 2015, quando Meloni aveva commentato il flusso di richiedenti asilo presenti alla stazione Tiburtina di Roma con queste parole: «Basta immigrazione e soprattutto basta immigrazione da paesi musulmani». La deputata aveva invocato, per chi non ha dimostrato di integrarsi nel nostro paese, «porte chiuse finché non avranno risolto i problemi di integralismo e violenza interni alla loro cultura».
Quelle dichiarazioni le costarono anche una lettera di ammonimento da parte dell’Unar, a quel tempo diretto da Marco De Giorgi.
L’accusa di Maccarrone
«Anziché difendere le affermazioni razziste dei politici che come Meloni giocano poi a fare le vittime quando qualcuno li critica – aveva commentato Maccarrone -, esortiamo il Governo a dare piena applicazione alle direttive europee garantendo all’UNAR la piena autonomia di cui necessita per assolvere pienamente ai suoi delicatissimi compiti».
Per quel comunicato stampa, un anno e mezzo fa Meloni aveva sporto querela, ma il GUP ha deciso di prosciogliere Maccarrone.
La soddisfazione per il proscioglimento
«Per prima cosa ringrazio la Rete Lenford e l’avvocato Roberto Di Mattei che con grande sensibilità e competenza ha seguito il caso con successo dichiara l’attivista – . Questa vicenda sottolinea l’importanza del confronto politico sui valori fondamentali dei diritti delle persone, delle comunità più vulnerabili e di tutte le minoranze, così come la delicata responsabilità in mano ai rappresentanti delle nostre istituzioni. Abbiamo tutte e tutti il dovere politico ed etico di considerare le pesanti conseguenze e i rischi di un discorso pubblico che diffonda paura, pregiudizi e odio».
«Per quel che mi riguarda (e con me tante e tanti altri) – conclude Maccarrone – continuerò a denunciare e a contrastare senza paura dichiarazioni e azioni politiche che esprimano qualunque tipo di discriminazione».