È successo di nuovo. Prima Milano, poi Torino ora tocca a Pisa. Anzi, alla provincia di Pisa. Un’altra coppia gay si è vista rifiutare l’affitto di una casa perché i proprietari vogliono “una famiglia tradizionale”.
A raccontare l’accaduto è Matteo, uno dei due ragazzi che cercavano casa. “Ci siamo rivolti ad una filiale di un’agenzia pisana che sta a Pontedera – racconta il ragazzo a Gaypost.it -. Ci avevano fatto già vedere alcune case, ma non avevamo ancora trovato quella giusta. Poi sul sito della stessa agenzia ne abbiamo vista una che ci piaceva”.
Una coppia gay non va bene
“Abbiamo telefonato all’agente con cui avevamo avuto contatti fino ad allora – continua Matteo – per chiedere di vedere quella casa. Ma l’agente ci ha subito detto di no. Ci ha detto che i proprietari non ce l’avrebbero affittata perché vogliono ‘una famiglia tradizionale’. Noi siamo una coppia gay, quindi non andavamo bene. Ho cercato di insistere, ho chiesto di parlare con i proprietari. Ma non è stato possibile. Anzi, l’agente ci ha consigliato di lasciar perdere”.
Niente casa insomma. E non perché la coppia non aveva le garanzie economiche o le giuste referenze, ma solo perché si tratta di due gay.
I ragazzi hanno deciso di cambiare agenzia per sceglierne una dove le case si affittano a tutti, a prescindere dal loro orientamento sessuale. E si sono anche rivolti ad Arcigay Pinkriot Pisa per avere supporto e perché il fatto non passi inosservato.
Arcigay: “Intollerabile”
“Questo episodio discriminatorio di stampo omofobico non è tollerabile in una società moderna che dovrebbe essere inclusiva e rispettosa di ogni differenza – commenta Daniele Serra, presidente di Pinkriot -. Ingiustificabile la medioevale posizione dei proprietari che evidenzia purtroppo i pregiudizi che una fetta della popolazione ha ancora oggi verso le persone LGBTI e che nasconde sotto una declamata libertà di scelta dei locatori e delle locatrici un atteggiamento profondamente omofobo e discriminatorio”.
L’agenzia veicolo di discriminazione
“Allo stesso modo – continua Serra – critichiamo duramente anche l’agenzia immobiliare perché, non opponendosi alla decisione dei proprietari, si è fatta vettore di un messaggio discriminatorio, perpetuando così la violenza omo/bi/transfobica che — ci teniamo a ricordare — non si esplica solo in forme di violenza fisica, ma anche e soprattutto attraverso episodi come quello che condanniamo oggi”.
“Invitiamo pertanto tutte le agenzie immobiliari di Pisa e provincia – conclude – ad accettare esclusivamente immobili destinati a tutte le persone, a prescindere dal loro orientamento sessuale o la loro identità di genere, e a farsi quindi portatrici di un messaggio di inclusione, progresso e civiltà”.