“È molto grave che un sindaco vada a tagliare il nastro di una rassegna teatrale chiaramente e dichiaratamente ‘gender’ e che prevede addirittura ‘laboratori per bambini’”. Tuonano così, Matteo Rosso, capogruppo in Regione Liguria di Fratelli d’Italia, e Stefano Balleari, vicepresidente del consiglio comunale di Genova, contro il patrocinio che il comune di Genova e la Città Metropolitana hanno concesso al “Life Festival – persone oltre il genere”.
“Immagini equivoche”
La rassegna teatrale, organizzata da Arcigay Genova con la Fondazione Luzzati, è iniziata lo scorso 6 maggio e durerà fino al prossimo 14 maggio. Ma a Fratelli d’Italia il patrocinio proprio non è andato giù. I due esponenti del partito di Giorgia Meloni, accusano il festival di proporre “un ciclo di spettacoli teatrali, di dubbio gusto, dedicati alla cultura gender, teoria che la sinistra ci vorrebbe far credere che non esista”. “Riteniamo che aver concesso il patrocinio della più importante istituzione cittadina a una rassegna pseudoculturale – scrivono Rosso e Balleari -, che già nella brochure evoca immagini a dir poco equivoche, sia vergognoso e grave”.
“Minaccia alla crescita dei nostri figli”
I due accusano il sindaco Doria di avere ignorato le istanze delle famiglie genovesi e di preferire a loro il patrocinio a “rassegne teatrali che rischiano di minare l’istituto della famiglia, pilastro della nostra società così come stabilito dalla Costituzione, e costituiscono una minaccia per una sana crescita dei nostri figli”.
Agli esponenti della destra ligure risponde il Coordinamento Liguria Rainbow che esprime solidarietà gli organizzatori e le organizzatrici del festival.
La risposta: “Le diversità esisteranno sempre”
“Siamo sconcertati dai toni sprezzanti e intolleranti utilizzati dal consigliere Matteo Rosso di Fratelli d’Italia – si legge in una nota del Coordinamento – con i quali si liquida un evento culturale e i suoi contenuti esprimendo pregiudizi che attaccano direttamente la vita degli individui e delle loro famiglie”.
“Quello che i sedicenti moralisti non vogliono comprendere – continuano gli attivisti – è che le diversità non smettono di esistere se vengono osteggiate e che siamo già detentori dei diritti che vogliamo vengano riconosciuti alle nostre famiglie e ai nostri figli. “Life Festival” quest’anno mette al centro la soggettività delle persone LGBTI, con particolare riguardo ai processi di transizione. Riteniamo che la democrazia non sia la dittatura della maggioranza, ma la possibilità per tutti e tutte di rivendicare diritti, libertà e pieno riconoscimento in tutti gli ambiti della vita pubblica e sociale”.
“Si vogliono affossare i diritti universali”
Per il Coordinamento, Fratelli d’Italia attacca il sindaco Doria “sulla base di un pensiero unico che nega la pluralità, l’inclusività e il rispetto delle differenze tra le persone”. “La conseguenza di questo pensiero – avvertono – è la logica del privilegio e l’affossamento dei diritti universali”.
E non è un caso che anche il Liguria Pride del prossimo 1 luglio avrà come tema il genere che, spiegano gli attivisti e le attiviste “è invece punto di partenza di ogni politica rivolta al contrasto del sessismo, del bullismo, razzismo e dell’omotransfobia”. Con lo slogan “Che genere di Pride”, la parata di luglio, infatti, cerca, in modo ironico “di scacciare le paure utili a una certa politica, ma dannose per la società intera”.