Il voto del Bundestag, che oggi ha approvato l’estensione del matrimonio alle coppie dello stesso sesso, non passa inosservato in Italia, a conferma dell’importanza che riveste a livello europeo. Ad oggi, l’Italia è l’unico paese fondatore dell’UE a non avere il matrimonio same-sex. Molte, in queste ore, le dichiarazioni in proposito, ma anche i silenzi.
Lo Giudice: “Si discuta il mio ddl sul matrimonio egualitario”
“Per anni abbiamo detto che su questo tema avremmo seguito il modello tedesco delle unioni civili: bene, quel modello da oggi non esiste più ed è tempo anche per l’Italia di un rapido upgrade – commenta Sergio Lo Giudice, senatore del Pd -. La Germania era l’ultimo grande Stato UE oltre all’Italia a non avere adottato il matrimonio egualitario, oggi presente in 14 Paesi europei. Ora l’Italia non ha più alibi: i diritti di gay e lesbiche e delle loro famiglie vanno riconosciuti eliminando le discriminazioni nell’accesso al matrimonio. Chiederò alla Commissione giustizia del Senato di calendarizzare nuovamente il mio disegno di legge n.15, “Norme contro la discriminazione matrimoniale”. La Germania ci insegna che se c’è la volontà politica i tempi possono essere ridotti al minimo”.
Cirinnà: “Il prossimo parlamento sani questo buco”
Sulla stessa linea la senatrice Monica Cirinnà, madrina della legge italiana sulle unioni civili ispirata al “modello tedesco”. Secondo Cirinnà, che però punta al prossimo parlamento, “è una buona notizia per il cammino dei diritti in Europa e per tutte le famiglie di cittadini europei”. “Un importante passo di civiltà che riafferma la laicità dello Stato e la differenza tra l’istituto del matrimonio religioso e quello civile – continua la senatrice – . Credo che l’Italia debba seguire la Germania anche sulla via della piena equiparazione a livello giuridico di tutte le coppie. Con il matrimonio per tutti cadono finalmente quegli odiosi distinguo in materia di adozione e di responsabilità genitoriale, purtroppo ancora vigenti in Italia”. “Mi auguro che il prossimo Parlamento – conclude -, contando sulla spinta propulsiva del Partito Democratico, possa sanare questo buco normativo”.
Scalfarotto: “Conferma della validità del percorso italiano”
Per Ivan Scalfarotto, sottosegretario allo Sviluppo Economico, la notizia di oggi “conferma la validità che l’introduzione delle unioni civili è il primo passo di un percorso che prima o poi sfocia nel matrimonio tout-court fra le persone omosessuali”. “Ricordo che in Germania la Eingetragene Lebenspartnerschaft è stata approvata nel lontano 2001 – aggiunge in una dichiarazione all’Ansa -. Quello che gli oscurantismi fanno passare per un oscuro complotto gender e gli estremismi per un’inaccettabile rinuncia – conclude Scalfarotto – è in realtà un lineare percorso di civiltà. Spero che l’Italia segua celermente la strada dell’Europa civile, imboccata solo di recente grazie al Governo Renzi”.
Nessuna dichiarazione, ancora, dagli altri esponenti di spicco del Pd e dei partiti della sinistra.