Il governo israeliano ha altri due mesi di tempo per ripensare alla questione delle adozioni per le coppie omosessuali. Lo ha stabilito l’Alta Corte di Giustizia a cui è stata presentata la petizione dell’Associazione Padri Gay. La petizione chiede che alle coppie gay che vogliono adottare vengano garantiti lo stesso iter e le stesse prerogative delle coppie etero. In nove anni, infatti, su cinquecento coppie omosessuali che hanno fatto richiesta, solo tre sono riuscite ad accogliere un bambino, mentre la maggior parte preferiscono rivolgersi all’estero. Secondo il quotidiano Haaretz, circa mille, invece, sono gli sposi eterosessuali la cui domanda di adozione è stata accolta.
“Una nuova valutazione”
Intanto, il ministro del Lavoro e dei Servizi Sociali Haim Katz ha fatto sapere ieri all’Alta Corte che il suo ministero sta “intraprendendo una nuova valutazione della questione delle adozioni per le coppie gay”, sottolineando, secondo il Jerusalem Post, che le cose si stanno muovendo in favore delle coppie di persone omosessuali.
La comunicazione di Katz è arrivata due giorni dopo che dal governo ne era giunta una di segno decisamente opposto, provocando non poche polemiche.
Perché il governo si era detto contrario
Era stato il ministro della Giustizia, a nome del governo, a sostenere che l’esecutivo si opponeva alla revisione della legge. Le ragioni principali sono due. La prima è che l’argomento è, come si dice in questi casi, “divisivo”. Sono infatti a favore l’Unione Sionista, Maretz e Yesh Atid (tutti partiti all’opposizione), mentre sono contrari Shas, United Torah Judaism, Bayit Yehudi e Yisrael Beytenu. Non hanno una posizione compatta il Likud, Kulanu e Joint list.
La polemica
Ma la motivazione che aveva suscitato maggiori reazioni era stata quell’allusione al fatto che i bambini adottati da coppie omosessuali dovrebbero affrontare difficoltà maggiori degli altri.
Dopo le polemiche nate per questa dichiarazione, il ministro dei Servizi Sociali aveva tentato un chiarimento. “Sfortunatamente, il linguaggio della nota che è stata presentata all’Alta Corte era sbagliato – ha spiegato -. Il ministro non ha intenzione di impedire o rifiutare la possibilità di un gruppo o di un altro di adottare”.
Intanto il primo membro del Likud dichiaratamente gay, Amir Ohana, ha dichiarato ieri che non voterà più con la coalizione di governo finché la posizione del governo sulle adozioni non muterà.