Si chiama Filippo Mondella il proprietario della casa vacanza di Santa Maria (VV) che ha rifiutato la prenotazione alla coppia gay napoletana scatenando un caso finito su tutti i giornali locali e nazionali.
Qualche ricerca su internet con il nome e il cognome, restituisce delle notizie che vedono Mondella implicato in un caso di ‘Ndrangheta. Un caso di omonimia? È la testata locale “Il Vibonese” a sciogliere il dubbio: nessuna omonimia.
L’inchiesta “Black Money”
Mondella è rimasto coinvolto in un’inchiesta su un clan della malavita locale, i Mancuso, iniziata nel 2013 e battezzata dagli inquirenti “Black Money”. Secondo gli inquirenti, tesi poi confermata dalla sentenza di febbraio di quest’anno, Mondella e il suo socio, Nicola Castagna, avrebbero permesso a Giuseppe Mancuso, figlio di un boss ormai deceduto, di essere socio occulto della società Caemo srl. Rimanere nascosto ha impedito per lungo tempo a Mancuso di subire misure preventive. L’accusa era quella di intestazione fittizia di beni aggravata da finalità mafiose.
La prescrizione
La sentenza, dicevamo, è arrivata a febbraio di quest’anno. A salvare Mondella è arrivata la prescrizione per cui il giudice ha dovuto dichiarare estinto il reato a fronte della richiesta del PM di una pena di tre anni di reclusione.
Mondella è, dunque, un libero cittadino agli occhi dello Stato. Un cittadino le cui idee e posizioni sono facilmente deducibili dal suo profilo Facebook. Ammiratore di Trump e Putin, tra i post dell’uomo ne figura anche uno in cui incita a fucilare gli omosessuali. In linea dunque, con il diniego di affittare l’appartamento alla coppia napoletana. Meno, a dire il vero, con le motivazioni religiose addotte dallo stesso Mondella a chi lo ha contattato chiedendo le ragioni della sua decisione.
(foto di copertina: Gazzetta del sud)