Due giovani gay casertani sarebbero stati invitati ad essere più “composti” mentre si trovavano in uno stabilimento balneare di Salerno e si stavano abbracciando. La denuncia arriva da Arcigay Caserta e Arcigay Salerno anche perché uno dei due ragazzi è un diciassettenne attivista del Gruppo Giovani “Rain Arcigay Caserta”.
Il ragazzo, A.I., si trovata nella piscina del Lido Arcobalenò con il fidanzato quando sono stati ripresi dal bagnino.
Il racconto del ragazzo
“Eravamo in piscina come tutti gli altri – racconta il ragazzo secondo quanto riportano le associazioni -: anziani, famiglie, adolescenti come noi e tantissime coppie eterosessuali”.
“Come facevano tutte le coppie eterosessuali presenti, anche noi ci siamo abbracciati mentre eravamo in acqua – continua -; con il senno di poi, avevamo notato qualche anziano che ci fissava e un uomo che addirittura ci ha indicati, ma non gli abbiamo dato peso, sicuri che i gestori del Lido ci avrebbero tutelato da qualsiasi evento spiacevole”.
Così, però non è stato: “Ad un certo punto il bagnino si avvicina intimandoci di essere più ‘composti’ (usa questo termine) con la motivazione che lì ci fossero bambini”
“Provando profondo disagio nel sentirci definire ‘disturbatori dei bambini’ abbiamo preferito uscire dalla piscina e allontanarci”.
Il tentativo del bagnino
Forse resosi conto della gaffe, il bagnino avrebbe raggiunto i ragazzi mentre si allontanavano per precisare che avrebbe detto la stessa cosa a qualsiasi altra coppia. “Peccato che lì ce ne fossero decine intente a baciarsi e abbracciarsi e nessuna è stata importunata come è accaduto a noi” sottolinea la giovane coppia.
Arcigay Caserta: “È il terzo caso in poche settimane”
“Sono stato contattato immediatamente da A. – dichiara Bernardo Diana, presidente di Arcigay Caserta -, che frequenta la nostra associazione ed è un ragazzo di grande maturità, considerando che a diciassette anni ha deciso di dedicarsi ad aiutare i suoi coetanei che, proprio per eventi di questo genere, sono emotivamente vulnerabili”. “Mi sento profondamente sdegnato – continua -, perché questo è il terzo caso di omofobia da parte di esercizi del settore turistico, dopo quanto accaduto alla coppia gay che voleva prenotare una camera in Calabria, e si è vista rispondere che non si accettavano gay e animali, e il caso della villa in Salento che affermava la stessa cosa in un annuncio”.
“Serve una legge contro l’omofobia”
“La legge Cirinnà conferisce pari dignità alle coppie etero e omosessuali, quelle sposate con matrimonio o unione civile e quelle conviventi – sottolinea ancora Diana -: chi sperava che questo bastasse a favorire l’integrazione sociale, si sbagliava, per questo chiediamo con forza un’estensione della legge Mancino contro le discriminazioni anche a quelle basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere. Nel frattempo speriamo che venga approvata presto la proposta di legge analoga in consiglio regionale”.
Arcigay Salerno: “Ancora molta strada da fare”
“Se un abbraccio diventa disdicevole – incalza in una nota Arcigay Salerno -, pericoloso o oggetto di attenzioni da parte di qualcuno, e se queste attenzioni determinano una limitazione nella libertà di qualcuno, vuol dire che c’è ancora molta strada da fare. Esprimiamo solidarietà ai due ragazzi per l’increscioso episodio avvenuto”.
“Continuiamo a sperare che azioni politiche, sociali ed educative siano sempre più incisive e che possano portare le nostre comunità ad una sempre maggiore cultura del riconoscimento e del rispetto dell’altro – continua la nota -. Il Comitato Territoriale Arcigay Marcella di Folco Salerno resta impegnato sul territorio di Salerno e Provincia a tutela delle persone lgbti e nella promozione della cultura del rispetto, del riconoscimento e delle uguaglianze”.