E il comune anti-gender, Prevalle, alla fine capitolò. Proprio sulle unioni civili. Nonostante la contrarietà del sindaco, Amilcare Ziglioli, che ha dichiarato «fosse per me, non si dovrebbero fare», domani verrà celebrata l’unione civile di due trentenni, nella piccola località in provincia di Brescia (settemila abitanti in tutto), grazie alla presenza di un assessore che permetterà l’applicazione della cosiddetta “legge Cirinnà”.
Non siamo omofobi, ma…
Prevalle è amministrata da diversi anni da un primo cittadino leghista di certo non benevolo nei confronti dei diritti delle persone Lgbt che tende a confondere con il cosiddetto “gender”: «Non siamo omofobi», ha infatti dichiarato, «ma non vogliamo che certe teorie entrino nelle nostre scuole e vengano insegnate ai nostri ragazzi». Pericolo che Ziglioli ha pensato di scongiurare con l’inaugurazione di appositi sportelli contro il gender e con segnali luminosi, che dichiarano tutte le distanze dalla pericolosa “ideologia”.
L’esultanza delle associazioni Lgbt
Contrarietà che il sindaco ha ribadito, alla vigilia dell’evento: «La mia cultura e la mia posizione non sono in linea con queste celebrazioni», ha dichiarato ancora «ma la legge ci chiede questo e quindi qualcuno celebrerà». E riguardo al luogo, essa «sarà nella stessa sala dove si fanno i matrimoni normali», ha detto ancora Ziglioli. Insomma, l’amministrazione ha dovuto piegarsi al rispetto delle normative vigenti. E se in casa leghista si obbedisce a ciò che prevede la legge, esultano le associazioni Lgbt. L’associazione Orlando, il comitato provinciale dell’Arcigay di Brescia ha diffuso un post su Facebook: «Anche a Prevalle l’amore vince. Alè».