Il Canada ha garantito l’asilo politico a 31 uomini gay e bisessuali che scappano dalle persecuzioni in Cecenia. È il frutto della collaborazione con l’associazione Rainbow Railroad che ha reso nota la notizia.
Il direttore esecutivo dell’organizzazione, Kimahli Powell, ha comunicato tramite un video su Facebook che la sua associazione è riuscita ad aiutare 31 persone LGBT a lasciare la Russia e che a loro sarà garantito l’asilo politico in Canada.
Il lavoro con il governo
“Abbiamo lavorato al programma con il governo – ha scritto Powell – che ha permesso l’ingresso nel paese di persone cecene LGBTQ”. Powell ha ricordato che il governo di Trudeau ha svolto un ruolo determinante.
L’operazione è stata particolarmente delicata se si considera che i rapporti tra il Canada e la Russia sono tesi. Per questo, tutto si è svolto nella massima segretezza.
Il premier, Justin Trudeau ha dichiarato ieri che il suo paese è “orgoglioso di difendere i diritti. I diritti delle persone LGBTQ qui e in tutto il mondo sono estremamente importanti per noi. Il Canada si batterà sempre per i diritti e per proteggere le persone vulnerabili nel mondo”.
Pubblicato da Rainbow Railroad su Venerdì 1 settembre 2017
La condanna della ministra degli esteri
Già lo scorso aprile, quando la notizia delle persecuzioni in Cecenia divenne pubblica, la ministra degli esteri, Chrystia Freeland, che prima era corrispondente dalla Russia, aveva espresso ferma condanna.
“Facciamo appello alle autorità russe perché facciano un’indagine approfondita su queste notizie – aveva dichiarato – e garantiscano la sicurezza a tutte le persone cecene che potrebbero essere a rischio per via del proprio orientamento sessuale”.
L’associazione canadese e quella russa
Powell ha dichiarato al Globe che ha voluto far sapere dell’arrivo dei rifugiati dalla Cecenia perché adesso sono già al sicuro sul suolo canadese.
Da tempo, Rainbow Railorad si occupa della questione cecena. Si tratta, infatti, della stessa associazione che ha realizzato il calendario per raccogliere fondi da devolvere a Russian LGBT Network, l’unica realtà russa in grado di aiutare chi scappa dalla Cecenia per sfuggire alle violenze dell’esercito di Kadyrov.