Non usa mezzi termini, il senatore Sergio Lo Giudice (Pd), intervenendo nella polemica che sta travolgendo la Conferenza sulla famiglia. “Un appuntamento connotato in modo ideologico ed escludente, a partire dal titolo, dove il termine famiglia è, non a caso, declinato al singolare” scrive Lo Giudice in un post sul proprio profilo su Facebook.
“Imbarazzante eredità del ministro Costa”
E pur giudicando favorevolmente la convocazione di Famiglie Arcobaleno e Rete Genitori Rainbow da parte della sottosegretaria Boschi, il senatore ricorda che “questa terza conferenza nasce sotto una cattiva luna, eredità imbarazzante dell’ex Ministro per la famiglia Enrico Costa, che l’ha voluta e strutturata per strizzare l’occhio agli integralisti cattolici come risarcimento per l’approvazione della legge sulle unioni civili. Pochi mesi fa Costa ha abbandonato il governo per tornare sotto l’ala berlusconiana, lasciando ai suoi successori una polpetta avvelenata già ben confezionata”. Una moneta di scambio, dunque, che avrebbe il solo scopo di “risarcire” la frangia più conservatrice della maggioranza dell’appoggio alla legge sulle unioni civili approvata, com’è noto, con il foto di fiducia.
“Presupposti illegittimi”
“Il profilo dell’evento corrisponde a quello dell’Osservatorio nazionale sulla famiglia – sottolinea ancora il senatore dem -, fortemente caratterizzato nel senso della difesa della famiglia cosiddetta “tradizionale” (se questa espressione può ancora avere un senso) e parte da un presupposto illegittimo, soprattutto dopo l’approvazione della legge 76/2016 sulle unioni civili : quello per cui le famiglie composte attorno a una coppia dello stesso sesso, e in particolare quelle omogenitoriali, non debbano essere considerate famiglie a pieno titolo”.
“La frittata è fatta”
Il post di Lo Giudice, che potete leggere integralmente qui di seguito, arriva nel giorno in cui diventa ufficiale l’incontro tra le associazioni lgbt escluse dalla conferenza e Maria Elena Boschi, anche se, come spiega lo stesso senatore, “la frittata è fatta e la conferenza, come sembra, si svolgerà negli attuali assetti, senza lasciare nessuna traccia nel Paese com’è avvenuto con i due tristi precedenti”.