Michela Murgia è sotto attacco, soprattutto da parte di quel femminismo Terf e contrario alla Gpa. A scagliarsi contro la scrittrice sarda, stavolta, è addirittura Arcilesbica Nazionale, che dalla sua pagina su Facebook scrive: «Cara Michela Murgia che associ strumentalmente una rete di lesbiche militanti e un gruppo di femministe a Mario Adinolfi, forse non ricordi che voi due siete amici». La colpa della conduttrice di Chakra sarebbe quella di esser stata «presidente del suo comitato alle primarie Pd». Il comunicato è seguito da un video ripreso da Youtube.
La polemica su Chakra
La polemica è nata a partire dalla puntata di Chakra, il nuovo programma di approfondimento in onda su Rai 3. Il 7 ottobre scorso sono stati invitati a parlare sia Daniela Danna, che ha scritto un recente saggio contro la gestazione per altri, sia Nichi Vendola che invece ha parlato della sua realtà familiare. Una scelta, in nome della par condicio, che non è piaciuta a quel femminismo che, con tutta evidenza, pretende che vengano promosse solo idee e pareri che si trovano d’accordo con una certa linea di pensiero. A tal punto che un gruppo di attiviste e di nomi più o meno storici del “femminismo della differenza” (e non solo) ha prodotto un appello alla presidente della Rai, Monica Maggioni, per ottenere una puntata “riparativa”.
La risposta di Michela Murgia
Polemiche alle quali la stessa Murgia non si è sottratta, pubblicando – sempre su Facebook – la sua versione dei fatti. Riguardo il presunto squilibrio a favore della Gpa, l’autrice fa notare «che chiunque può rivedere la puntata su RaiPlay e verificare che i minuti dedicati a Danna e alla sua contrarietà alla pratica sono stati 22 contro i 9 di Vendola». Ma non solo: «C’è anche chi minaccia esposti contro di me per “apologia di reato”», è la denuncia della presentatrice, che però fa notare: «La parte davvero rilevante della questione è che in un dibattito televisivo l’esposizione pacata di una posizione alternativa possa essere considerata un’apologia di reato. Come se in un dibattito sull’eutanasia chi si esprimesse a favore venisse denunciato per istigazione al suicidio».
Le ragioni della rabbia di Arcilesbica
Forse il problema della puntata di Chakra non è quello dello squilibrio dato a questa o a quella posizione – e sarebbe anche ora di ricordare che non tutte le posizioni hanno uguale legittimità, così come il pensiero di un nazista sugli ebrei, di un omofobo sulle persone Lgbt o di un maschilista sulle donne non ha lo stesso valore di chi combatte le discriminazioni, per capirsi – la colpa di Michela Murgia è un’altra: quella di aver annientato attraverso la logica e l’intelligenza le prese di posizione ideologiche, paternalistiche e illiberali di chi la pensa come Danna (ed altre ancora) sulla gestazione per altri e sull’omogenitorialità maschile.
Chi è davvero sulle posizioni di Adinolfi?
Arcilesbica non fa eccezione, da come si può evincere dai suoi comunicati sulla sua pagina ufficiale. Sul rapporto Adinolfi-Murgia, infatti, possiamo leggere ancora: «Invece non lo abbiamo mai visto, e non gli abbiamo neppure mai parlato al telefono, ma soprattutto non abbiamo mai fatto campagne politiche in suo favore». Qualcuno dovrebbe fargli notare quanto segue: 1) nel 2007 le posizioni di Adinolfi erano molto lontane da quelle di adesso, anche sui diritti delle persone Lgbt; 2) anche se Murgia fosse stata omofoba dieci anni fa, e non risulta, ha tutto il diritto di cambiare idea e la cosa sarebbe solo meritoria; 3) fossi nelle compagne di Arcilesbica mi preoccuperei del fatto che oggi, nel 2017, le loro posizioni sono assai vicine a quelle di chi giustifica la sottomissione delle donne e che è palesemente contrario ai diritti di tutte le persone Lgbt. Lesbiche incluse.