Episodio di bullismo in un liceo di Roma: a denunciarlo è il Gaycenter che ha riportato il caso un quattordicenne vessato dai suoi compagni di scuola per il suo orientamento sessuale. Secondo quanto dichiarato dall’associazione romana, i genitori dello studente – vedendo lo stato di sofferenza del ragazzo – si sono fatti raccontare l’accaduto e hanno deciso di procedere per vie legali.
La denuncia alla polizia
L’episodio risale al 2015, quando la vittima ha cominciato a ricevere insulti sulla chat di classe, dal tenore chiaramente omofobico. A questi sono seguite anche azioni persecutorie e umilianti, come un “bagno di urina” che doveva essere compiuto all’uscita dalla scuola e che è stato sventato solo perché un compagno aveva avvisato in tempo lo studente. Avvertita la polizia, le forze dell’ordine hanno inizialmente derubricato la questione come “semplici ingiurie”. A fare la differenza, la decisa azione della famiglia che ha ritenuto opportuno avvalersi di un supporto legale e, dopo ben due anni, la procura del Tribunale dei Minori di Roma ha deciso di intervenire per valutare tali episodi.
Il comportamento della dirigente scolastica
Secondo la ricostruzione fornita dal Gaycenter la stessa dirigenza ha assunto, nel corso degli anni in cui si è svolta la vicenda, un comportamento tendente a minimizzare l’accaduto e che garantiva una sostanziale impunità ai soggetti bullizzanti. «In merito, al comportamento della preside, denunciato dai genitori» si legge ancora sul comunicato stampa rilasciato dall’associazione «siamo ancora in attesa dell’esito della procura, ma lanciamo un appello alla Ministra Fedeli, al fine che attui le azioni ispettive presso il liceo di Roma per verificare i fatti e per evitare che altri studenti debbano subire in silenzio».