Nel riassetto tecnico dell’Istat voluto dal presidente Giorgio Alleva non c’è spazio per il Dipartimento per le statistiche sociali ed ambientali e per la sua direttrice Linda Laura Sabbadini. Questa è la motivaziome ufficiale fornita dall’istituto di statistica per la rimozione di Linda Laura Sabbadini dal suo ruolo che sta provocando proteste e reazioni da più parti. Nota per i suoi studi pioneristici sulle statistiche di genere e sui migranti, è a Sabbadini che si deve l’inserimento della parte riguardante le coppie omosessuali nell’ultimo censimento Istat. Per la prima volta, nel censimento del 2011 si tentò di censire, appunto, le coppie gay e lesbiche conviventi e residenti in Italia.
“Apprendiamo con sconcerto e profondo disappunto della rimozione di Linda Laura Sabbadini dalla direzione del dipartimento di statistiche sociali e ambientali dell’Istat – commenta Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay -. Una scelta incomprensibile, miope e profondamente mortificante“. “Sabbadini è nota a livello internazionale per la qualità e la passione del suo lavoro – continua Piazzoni -: a lei dobbiamo il primo rilevamento statistico italiano sulle coppie formate da persone dello stesso sesso, così come portano la sua firma le ricerche pioniere sui migranti e sulla
violenza di genere. I numeri e le analisi che ogni volta Linda Laura Sabbadini ci ha consegnato hanno contribuito in maniera sostanziale ad accendere i riflettori su fenomeni e realtà da sempre condannati all’invisibilità“.
Negli anni, Linda Laura Sabbadini ha rievuto premi e onorificenze per il suo lavoro tra cui il titolo di commendatore della Repubblica conferitole nel 2006 dall’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. “Davvero non si comprende quale logica si celi dietro la scelta di rinunciare al prezioso contributo di questa illuminata studiosa – prosegue il segretario di Arcigay -. Non solo: la sua rimozione, unita all’assenza di deleghe di Governo sul tema delle Pari Opportunità e del contrasto alle diseguaglianze, rischia di condannare nuovamente intere categorie sociali (donne, omosessuali, migranti) al cono d’ombra dal quale Sabbadini le aveva liberate”. “Non possiamo perciò non unirci alla vigorosa protesta che in questi giorni si sta sollevando su questo caso – conclude Piazzoni – e chiedere a gran voce la valorizzazione del lavoro e delle competenze di Linda Laura Sabbadini attraverso un incarico che le permetta di dar seguito al suo prezioso lavoro”.
Tra gli altri, si è interrogata sulla scelta dell’Istat anche la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli. “Mi auguro che ora l’Istituto non disperda il suo grande lavoro tornando a privilegiare criteri di neutralità nelle proprie indagini – ha dichiarato Fedeli -. Gli studi di Linda Laura Sabbadini – aggiunge Fedeli – si sono rivelati finora preziosi per approfondire molti ambiti di ricerca legati alla vita delle donne e, di conseguenza, per rendere più incisive scelte politiche fondamentali per il nostro Paese”.