“Stiamo provvedendo a verificare quello che è successo sabato, parlando sia con Angelo che con chi era alla porta quella sera. Se il racconto di Angelo dovesse essere dimostrato, prenderemo i provvedimenti del caso”. È la posizione del Lanificio sull’episodio di omofobia denunciato da Angelo Recchi sul proprio profilo Facebook e ripreso da Gaypost.it. “Abbiamo contattato Angelo chiedendogli un incontro – spiega il Lanificio a Gaypost.it – e ci ha risposto che verrà domani. È nostro interesse capire come sono andate le cose. Per questo convocheremo anche il buttafuori”. “In queste ore ci stanno arrivando moltissimi attacchi, ma noi siamo un locale storicamente gay-friendly – continua -. Facciamo serate gay, abbiamo festeggiato unioni civili: perché dovremmo metterci contro un’intera comunità?”.
“Quelle parole non rispecchiano il nostro pensiero”
Non sarebbe la prima volta, spiegano ancora dal locale, che si prendono provvedimenti, che possono arrivare fino al licenziamento, per comportamenti inappropriati. “Ma è chiaro che prima di licenziare una persona dobbiamo fare tutte le verifiche del caso e questo richiede del tempo – specifica -. Se davvero il buttafuori ha detto quello che è stato riportato, questo non rispecchia in alcun modo il pensiero dello staff del Lanificio. C’è perfino chi ci chiama “lanifrocio”, figuriamoci”.
In queste ore, dunque, l’amministrazione del locale sta cercando di ricostruire i fatti e anche di capire chi tra i due buttafuori addetti alla porta sabato sera, possa aver detto una cosa del genere. “Il servizio di sicurezza è affidato ad una ditta esterna – continuano dal Lanificio – e i criteri di selezione alla porta puntano alla sicurezza, non ad altro”. “Ci dispiace che in queste ore stiamo passando per un locale razzista e omofobo – conclude – quando chi ci frequenta sa che non lo siamo affatto”.
La nota su Facebook
Intanto il locale ha pubblicato una nota sulla propria pagina Facebook, che vi riproponiamo interamente:
“In risposta all’accusa di razzismo omofobo denunciata da un utente in fila all’ingresso durante la serata di sabato scorso, il Lanificio si dissocia apertamente da qualsiasi tipo di discriminazione legata all’orientamento sessuale e dalle presunte frasi pronunciate dalla security alla porta a scherno della comunità gay.
La storia di questo locale, le serate ospitate e proposte al pubblico romano, il personale scelto e le molte collaborazioni con realtà appartenenti al mondo gay testimoniano l’infondatezza delle accuse rivolteci.
Stiamo procedendo a una reale verifica dei fatti con i diretti interessati, al fine di prendere i dovuti provvedimenti disciplinari. Come in altre occasioni, siamo convinti che il confronto privato ci sia più utile di qualunque polemica indiretta”.