I libri per bambini che parlano di coppie dello stesso sesso, omogenitorialità e famiglie arcobaleno vanno spostati nella sezione “per adulti”. O magari eliminarli del tutto dagli scaffali della biblioteca comunale. L’hanno chiesto Alessia Marta e Claudio Ranchicchio rispettivamente assessora alle Politiche Familiari e alla Cultura del Comune di Todi, con una direttiva firmata lo scorso 9 novembre. “In materia di scelte etiche, di affettività e sessualità – scrivono i due – si intende affermare il dovere di riconoscere e rispettare la dipendenza di tali delicate dimensioni della personalità, da variabili culturali, antropologiche e religiose, proprie del contesto familiare nelle quale i figli si trovano a crescere”.
“Nell’educazione civica, affettiva e sessuale, così come nell’educazione alla parità tra i sessi o nella cosiddetta educazione di genere o contro le discriminazioni – si legge ancora -, è indispensabile garantire il rispetto delle differenze culturali ed educative, che interpretano e concretizzano i valori fondamentali della vita”.
“Rimuovete quei libri”
Si tratta degli stessi libri finiti già in diverse liste di proscrizione perché ritenuti libri che diffondono la fantomatica “ideologia (o teoria) gender”. Favole e storie che spiegano ai più piccoli che ci sono diversi tipi di famiglie, oltre che bambini e bambine con un differente orientamento sessuale e un’identità di genere.
“Abbiamo individuato la collocazione dei testi nelle sezioni per adulti” continuano i due assessori. Poi, però, chiedono alla Giunta comunale “di rimuovere i libri dalle sezioni per bambini e tutt’al più collocarli all’interno di altri spazi a loro non riservati”. “Tutt’al più”, come a dire: “se proprio non se ne può fare a meno”.
“Accortezze per le scuole”
Non solo. I due assessori suggeriscono indicazioni che seguano la stessa linea anche per le scuole. “Si potranno suggerire altresì necessarie accortezze – scrivono – e disposizioni di responsabilità all’interno del rapporto scuola-famiglia, qualora tali testi siano individuati come oggetti di possibili iniziative didattiche”.
Una mossa che l’associazione lgbti perugina Omphalos definisce “da crociata medievale”. Si tratta, infatti, di “libri appositamente pensati per spiegare ai più giovani il rispetto delle differenze e la lotta alle discriminazioni – spiega l’associazione -. Temi che secondo gli assessori Marta e Ranchicchi non devono finire in mano ai più giovani”.
“Argomentazioni da crociata medievale”
“Una direttiva oscurantista da crociata medioevale – commenta Stefano Bucaioni, presidente di Omphalos – che dimostra ancora una volta come certi personaggi e partiti politici non hanno per niente a cuore il benessere e l’integrazione della nostra società, ma solo l’imposizione della loro verità e la salvaguardia di una società basata sull’odio per tutto ciò che è diverso dal modello prevalente”. Bucaioni ricorda come le cronache raccontino di adolescenti che si tolgono la vita perché non accettati dalla società. Difronte a questo, aggiunge, “c’è ancora chi tenta di bloccare l’educazione al rispetto e alla diversità dei nostri ragazzi con argomentazioni da crociata medioevale”.
“Ci mobiliteremo di conseguenza”
“Gli assessori – continua il presidente – scrivono nero su bianco che per affrontare l’educazione alle differenze e contro le discriminazioni per orientamento sessuale e di genere va garantito il rispetto del pluralismo culturale e delle idee”. “Secondo gli assessori, quindi – conclude Bucaioni -, omofobi, misogini e istigatori d’odio contro persone omosessuali e transessuali, ma anche contro le donne, dovrebbero avere la stessa possibilità di esporre le loro idee ed essere presentati come un modello alternativo per i nostri giovani. Se questo è il pensiero della nuova Giunta comunale di Todi ne prenderemo atto e ci mobiliteremo di conseguenza”.