Loro sono i giocatori e le giocatrici del Perth Pythons Hockey Club, un piccolo club sportivo australiano che ha sia la squadra femminile che quella maschile. E per il 2018 hanno realizzato due calendari con lo stesso titolo: Pride in Hockey 2018. L’unica differenza è che in uno ci sono le foto dei giocatori e nell’altro quelle delle giocatrici. In comune, i due calendari, hanno che le foto sono di nudo e che l’intento è combattere contro l’omofobia. Le foto ritraggono sia giocatori professionisti che amatoriali.
“Aiutateci a mettere fine all’omofobia”
“Lo sport deve essere inclusivo, fondato sulle abilità, il divertimento e la comunità – dice Gabi Nance, giocatrice di hockey, che potete vedere nell’immagine qui di fianco -. Siamo un piccolo club lgbt di hockey, che vuole apportare un grande cambiamento nello sport che ama! Aiutateci a porre fine all’omofobia nello sport comprando il Pride in Hockey 2018”.
“La sessualità di una persona non definisce le sue capacità, le sue performance o l’impegno nello sport – aggiunge Dylan Wotherspoon, giocatore professionista che nel calendario posa per il mese di dicembre -. E non dovrebbe impedire la partecipazione”.
L’omofobia nello sport
Nonostante l’inclusione delle persone lgbt cresca costantemente, non è una novità che lo sport rimanga prevalentemente un ambiente omofobico e tansfobico. Secondo un sondaggio svolto da Out On The Fields, l’80 per cento delle persone ha vissuto esperienze di discriminazioni per l’orientamento sessuale o l’identità di genere mentre svolgevano attività sportive o, semplicemente, mentre assistevano ad eventi sportivi