Il “divieto di organizzare viaggi, da parte degli operatori del settore turistico o da esterni che usano le proprie strutture e reti, con l’intento primario di accedere alla pratica della maternità surrogata, al fine di ostacolare qualunque pratica che possa configurarsi come un vero e proprio traffico commerciale di bambini” pena la “reclusione da sei a dodici anni e con la multa da quindicimilaquattrocentonovantatré euro a centocinquantaquattromilanovecentotrentasette euro”. O ancora, “il riconoscimento della famiglia deve intendersi unicamente indirizzato verso l’unione tra due soggetti di sesso diverso legati da vincolo matrimoniale” per potere così destinare alle coppie etero sposate “in via esclusiva, le agevolazioni e le provvidenze di natura economica e sociale previste dalle disposizioni vigenti che comportano oneri a carico della finanza pubblica”.
È questo il tono degli emendamenti presentati dalla Lega Nord, che vuole anche impegnare il governo a adottare decreti sul quoziente familiare, in Commissione Giustizia della Camera nel tentativo di modificare il DDL sulle unioni civili. La lista degli emendamenti inizia con questi due a firma della Lega Nord. Scarseggiano, questa volta, proposte di modifica meramente ostruzionistiche, come le abbiamo viste al Senato. Poche le assurdità come la proposta della Lega di sostituire “unioni civili” con “società economiche volte alla gestione domestica”, ma emendamenti su cui i gruppi intendono discutere seriamente.
Le curiosità però, non mancano. C’è un emendamento, ad esempio, firmato da Eugenia Roccella e Alessandro Pagano (rispettivamente Idea e Area Popolare) che sembrerebbe migliorare il testo estendendo “ai contraenti l’unione civile” anche “le prestazioni assicurate dalle casse di previdenza dei liberi professionisti” cosa prevista per i coniugi. Un altro invece, introduce per le parti dell’unione civile “i diritti e doveri spettanti ai coniugi in ordine all’assistenza sanitaria e penitenziaria”. Com’è possibile? Date le note posizioni non solo dei partiti rappresentati dai due deputati, ma anche loro personali, è improbabile che l’intento reale sia migliorare il testo ed aprire al matrimonio per tutti. Lo scopo, piuttosto, potrebbe essere quello di apportare una modifica al testo, una qualunque, purché torni al Senato dove, inevitabilmente, si impantanerebbe. O, più banalmente, cercare di mandare il Pd sotto nelle votazioni in commissione.
Prova ne sia una dichiarazione dello stesso Pagano e del collega di partito Sacconi, appena diffusa dalle agenzie che ribadisce la volontà di AP di proporre un referendum abrogativo della legge. “Il Pd – dichiarano i due – sembra sapere che l’approvazione in sé di questa legge incoraggerà ancor più la giurisprudenza favorevole a riconoscere la genitorialità omosessuale ‘comprata’ e l’adozione conseguente. Quanto sta accadendo da un lato costringerà alla promozione di un referendum abrogativo dei simil-matrimoni in quanto premessa di adozioni e, dall’altro, a riflettere sui possibili abusi del monocameralismo se non accompagnato da un codice deontologico di tutte le formazioni politiche circa il corretto uso del voto di fiducia”. E poi ci sono gli altri emendamenti, come quello che vieta le trascrizioni dei matrimoni contratti all’estero e quelli che introducono l’obiezione di coscienza. L’inganno, dunque, è svelato.
Vale la pena riportare un’altra chicca a firma Roccella-Pagano. “Alle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso femminili sono riconosciuti i diritti e doveri spettanti ai coniugi in ordine all’assistenza sanitaria e penitenziaria”, recita una loro proposta di modifica. Del resto, si sa, gli uomini non sono capaci di svolgere compiti di cura…
Di intento opposto, cioè migliorativo sono gli emendamenti dei civatiani e di Sel che arrivano al punto di introdurre il matrimonio egualitario.
Com’è noto, il PD non ha presentato emendamenti. L’unica deputata dem ad averne preparati è Michela Marzano. Le sue nove proposte di modifica sono migliorative del testo e reintroducono l’obbligo di fedeltà, il concetto di famiglia (al comma 11, ad esempio, chiede di aggiungere “collaborazione nell’interesse della famiglia”) e la stepchild adoption.
E gli emendamenti del M5S? Come anticipato, sono ventiquattro, alcuni dei quali migliorativi, come la reintroduzione della stepchild adoption e dell’obbligo di fedeltà, altri incomprensibili, come la cancellazione totale della parte sulle convivenze registrate (chiesta anche da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia), altri ancora preoccupanti, sul piano politico, come quello che impedisce al partner di una convivenza di prendere decisioni per l’altro partner in caso di malattia o di morte, anticipando posizioni che potrebbero emergere con più forza quando si discuterà di legge sul fine vita, ad esempio.
Non manca, come da previsioni e annunci dei giorno scorsi, un folto numero di emendamenti che introducono l’obiezione di coscienza. Ma non si limitano a introdurla per i sindaci e gli ufficiali di stato civile. Ci sono anche gli insegnanti. Recita uno proposto dalla Lega: “Il docente non è tenuto a prendere parte a progetti educativi volti alla promozione del pensiero ideologico fondato sulla prevalenza dell’identità di genere sul sesso biologico o la sessualizzazione precoce dei bambini, qualora sollevi obiezione di coscienza, previa dichiarazione resa al dirigente scolastico”. E sull’esempio di quanto sta accadendo negli Usa, altri emendamenti sempre della Lega, la estendono a commercianti, imprese e negozi.
Il governo, intanto, ha dato parere negativo a tutti gli emendamenti e oggi sono iniziate le votazioni in commissione dove ne sono stati bocciati già 70.