Due bimbi nati con gestazione per altri negli Stati Uniti, sono adesso ufficialmente figli di entrambi i loro papà. La decisione è del tribunale di Livorno che ha accettato la richieste dei genitori di rettificare la trascrizione dell’atto di nascita dei bambini. In un primo momento, infatti, il certificato era stato trascritto dall’amministrazione comunale con il solo padre biologico. Ora, però, il giudice ha emesso un decreto con cui autorizza la rettifica dei certificati di nascita di due bambini. Come già per quello americano, i piccoli risultano ora figli di entrambi i padri con cui sono nati e cresciuti anche per l’ordinamento italiano. I due padri, soci di Famiglie Arcobaleno, sono stati seguiti dall’avvocata Susanna Lollini del Gruppo Legale di Famiglie Arcobaleno.
La giurisprudenza dalla parte dei bambini
L’avvocata si è avvalsa di ben due sentenze della Corte di Cassazione (la n. 19599 del 2016 e n.14878 del 2017) che avevano già sancito il principio della non contrarietà all’ordine pubblico dei certificati con due genitori dello stesso sesso rispetto al migliore interesse del bambino. Entrambe le sentenze, però, si riferivano a coppie di madri.
“Siamo felicissimi – dichiarano i due padri – e ringraziamo prima di tutto la nostra avvocata, ma anche il Tribunale per la serenità con cui ha affrontato il nostro caso. E ovviamente ringraziamo Famiglie Arcobaleno, senza il cui aiuto e sostegno mai saremmo stati genitori”.
“Un passo in avanti quando la politica parla di passi indietro”
“Il decreto del Tribunale di Livorno è un nuovo passo in avanti nel riconoscimento dei nostri diritti – commenta Marilena Grassadonia, presidente di Famiglie Arcobaleno Marilena Grassadonia – proprio mentre la campagna elettorale è per noi molto deludente”. “Ci sono politici che hanno addirittura il coraggio di chiedere passi indietro rispetto alla legge sulle unioni civili – ricorda Grassadonia -, facendo finta di non accorgersi che il mondo va avanti e che in questo paese ci sono bambini e bambine discriminati nei loro affetti e nella loro serenità”.
“Mai più stepchild adoption”
La presidente dell’associazione coglie l’occasione per ricordare che “non vogliamo più sentir parlare di stepchild adoption”. “Vogliamo diritti veri e pieni per le nostre famiglie – spiega -. E questa sentenza dimostra come i tribunali si stiano già orientando in molti casi verso forme di tutela più ampie”. “Seguiamo con attenzione quei candidati e quelle candidate che parlano chiaramente di adozione piena – conclude – anche per le coppie separate e di riconoscimento dei nostri figli e delle nostre figlie fin dalla nascita da parte di entrambi i genitori. La responsabilità genitoriale è una cosa seria e su questo non siamo disposti ad accettare sconti o soluzioni al ribasso”.