Marcela Garcia Ibeas e Elisa Sànchez Loriga sono la prima, e al momento anche unica, coppia di lesbiche che si è sposata in chiesa in Spagna. Era il 1901 quando le due donne riuscirono a far credere a tutti che una di loro due (Elisa) fosse un uomo e si chiamasse Mario. Il prete davvero non si accorse di niente, quel giorno nella chiesetta di A Coruña, quando sposò Marcela e Elisa “Mario”. Le due si erano conosciute ad un corso per diventare insegnanti e si erano innamorate, ma la famiglia di Marcela non approvava. La madre la mandò a Madrid per qualche tempo.
Riunite dal destino
Tuttavia, il caso volle che le due donne fossero assegnate a scuole in paesi a poca distanza tra loro. Marcela cominciò così ad andare a casa della sua amata ogni sera, dopo le lezioni e le due donne iniziarono a pianificare il matrimonio. Secondo la ricostruzione dello storico Narciso de Gabriel, la prima mossa fu fingere di litigare. Poi Marcela rimase incinta di un uomo non identificato.
La storia di “Mario”
A quel punto le due donne elaborarono un’articolata storia in cui Mario era il cugino di Elisa che aveva ancora legami con A Coruña, ma che era stato portato a Londra da bambino dalla sua famiglia di atei. La mattina del matrimonio, ELisa si tagliò i capelli molto corti e indossò un abito maschile. Venne battezzata perché “Mario” non lo era e non avrebbe potuto sposarsi in chiesa. Poi il prete celebrò le nozze, nella chiesa di San Jorge.
Il matrimonio era legale a tutti gli effetti.
La fuga
L’inganno però non poteva durare a lungo e le due donne furono costrette a scappare prima in Portogallo e poi in Argentina, l’anno dopo il matrimonio.
Dal momento del trasferimento Buenos Aires la ricostruzione della storia si fa più lacunosa. Le uniche cose che de Gabriel è riuscito a recuperare sono la notizia di un presunto matrimonio tra Elisa e un uomo danese e poi quella del suicidio della donna, avvenuto a Veracruz e riportato da un quotidiano messicano.
Ora la storia di Elisa e Marcela diventerà un film per opera di Isabel Coixet. “Quando penso a queste due donne – ha dichiarato alla BBC – e al coraggio che c’è voluto perché una delle due si fingesse uomo, è stato incredibilmente coraggioso”. “Sono rimasta affascinata, la prima volta che ho sentito questa storia – ha continuato – e mi ha suscitato più domande di quante risposte abbiamo”.