Secondo uno studio recentemente pubblicato, un numero significativo di uomini che si dichiarano eterosessuali, fanno sesso con altri uomini.
Su 24 mila studenti universitari intervistati che avevano avuto incontri con uomini, uno su otto si definisce etero. La cifra raddoppia a due su otto quando si intervistano le donne. La spiegazione di questa differenza sembra essere in un altro studio, pubblicato a marzo, secondo cui è più probabile che una donna raggiunga l’orgasmo facendo sesso con un’altra donna che facendolo con un uomo. Su 2300 donne, il 33% ha dichiarato di avere raggiunto l’apice del piacere più facilmente con altre donne.
Eterosessuali, nonostante tutto
Lo studio di cui si parlava all’inizio è stato realizzato da Arielle Kuperberg, docente associata di sociologia all’Università del North Carolina, a Greensboro, e da Alicia M. Walker, assistente di sociologia all’Università Statale del Missouri.
Pubblicato su “Archives of Sexual Behaviour”, lo studio intitolato “Heterosexual College Students Who Hookup with Same-Sex Partners” spiega che nonostante alcune caratteristiche simili a chi ha relazioni con persone dello stesso sesso, questi studenti di identificano come eterosessuali.
Tre tipi di etero
Le ricercatrici hanno anche scoperto che ci sono tipi differenti di persone etero che fanno sesso con persone dello stesso sesso.
“Tre tipi – spiegano -: circa il 60 per cento degli studenti ha avuto rapporti che possiamo classificare come sperimentazioni sessuali private”. La maggior parte di loro aveva poca esperienza sessuale e alcuni di questi non hanno apprezzato. Le ricercatrici spiegano che gli altri due tipi includono quelli che si sono goduti l’incontro divisi tra chi lo ha fatto sotto l’effetto dell’alcol e chi desidera un rapporto futuro con il partner”.
“Bisessualità performativa”
Tra le donne intervistate, alcune hanno definito questi rapporti come “bisessualità performativa”, ma è una percentuale pari al 12 per cento.
Più di una su quattro, poi, (il 28 per cento) hanno “forti convinzioni religiose che potrebbero precludere una identità non-eterosessuale, incluso il 7 per cento che ha mostrato un eterosessismo interiorizzato”.