Come ogni anno, il 17 maggio ricorre la Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia Idahotb (International Day against homophobia, transphobia and biphobia). Per l’occasione, la rete RE.A.DY – che unisce i comuni, le province e altre istituzioni – ha organizzato una mostra fotografica digitale, intitolata Famiglie. Vediamo di cosa si tratta.
Una mostra che racconta le coppie e le famiglie lgbt
«I partner della RE.A.DY» si legge nel comunicato stampa «hanno prodotto, ciascuno dal proprio territorio, una propria “cartolina” sul tema delle famiglie arcobaleno, risultato il più votato nell’Incontro Annuale dello scorso anno a Torino, Città che dal 2006 svolge il compito di Segreteria nazionale della rete». Un vero e proprio “intervallo” – la vecchia trasmissione che faceva da sacchetto tra un programma un altro, in Rai, e che proponeva le immagini dei luoghi più belli del nostro Paese – ma in chiave Lgbt.
I diversi colori delle famiglie italiane
È stato così organizzato «il catalogo digitale della mostra», che è «frutto dell’impegno istituzionale del Comune di Torre Pellice» partner della RE.A.DY e «risultato vincitore del sorteggio con il Comune di Reggio Emilia, anch’esso candidatosi per tale compito». Ventisette immagini – ventisette storie di vita – che «fotografano un Paese che inizia, finalmente, a declinare i tanti e differenti colori delle famiglie italiane». E proprio a Torino, la mostra sarà esposta oggi al grande pubblico.
La mostra a Torino e in giro per l’Italia
In data odierna, 11 maggio 2018, la mostra Famiglie sarà infatti visibile nel capoluogo piemontese a piazza Vittorio Veneto, esposta sotto i portici del lato nord della piazza – tra il Caffè Elena e l’incrocio con via Eusebio Bava – e potrà essere visitata fino al giorno successivo al pride torinese, il 17 giugno prossimo. Un omaggio della città a quelle persone che condividono un progetto di vita in comune e che creano “famiglia”. Che in una data come quella di oggi, in cui ricorre il secondo anniversario dell’approvazione delle unioni civili, ha un profondo valore simbolico. La mostra, poi, viaggerà in quelle città e in quelle realtà territoriali che hanno aderito alla rete RE.A.DY.