Non si attenuano ancora i clamori sul royal wedding che ieri ha visto all’altare Henry Windsor – il secondogenito dell’erede al trono di Inghilterra, il principe Carlo – e la moglie Meghan Markle. Ne approfittiamo per mettere in luce un aspetto della nuova coppia, che farà sicuramente piacere a chi si batte per l’uguaglianza delle persone Lgbt. Sì, perché Henry e Meghan sono gay-friendly.
Una questione di diritti umani fondamentali
Tutto si è svolto «al Forum giovanile del Commonwealth, a margine dei lavori in corso a Londra del vertice dei leader dell’organizzazione nata dalle ceneri dell’impero britannico» come riporta l’Ansa, appuntamento che si è svolto ad aprile scorso e che ha visto la partecipazione dei neosposi (all’epoca ancora fidanzati). Lì, l’attrice americana ha definito “una questione di diritti umani fondamentali” la problematica relativa alla questione della parità delle persone Lgbt. Sempre l’Ansa ricorda che «ben 36 Paesi su 53» interni al Commonwealth «continuano a punire l’omosessualità come un reato».
Dal royal wedding, due validi alleati
In un contesto del genere si capisce quanto sia importante la posizione assunta della coppia. Jacob Thomas, attivista di un’associazione gay australiana presente all’incontro, «evidenzia la passione mostrata da Markle nel denunciare le discriminazioni “basate sull’orientamento sessuale come sul genere”». Inoltre, sempre lo stesso attivista «attribuisce a Harry l’ammissione che per un componente della famiglia reale un riconoscimento così esplicito in favore dei movimenti gay non sarebbe stato possibile ancora “5 o almeno 10 anni fa”». La gay community di sua Maestà, insomma, ha trovato due validissimi alleati.