“La sindaca Raggi ha innalzato un muro” lo ha dichiarato la presidente di Famiglie Arcobaleno, l’associazione di genitori gay e lesbiche, Marilena Grassadonia nel corso della conferenza per il Roma Pride 2018, in riferimento al rifiuto degli uffici di Roma Capitale di iscrivere all’anagrafe una bambina nata in Italia da due mamme, secondo quanto riporta AdnKronos.
Negato l’incontro
“Una mancanza di attenzione da parte della sindaca che ci ha negato anche solo un incontro – continua Grassadonia -. Nonostante le aperture di Torino, Milano, Palermo su questo tema. Serve una legge nazionale certo, ma servono anche azioni chiare che diano spazio alle persone di sentirsi parte della comunità”.
Aperta interlocuzione con il Ministero
“Abbiamo aperto un’interlocuzione con il Ministero dell’Interno – ha dichiarato Laura Baldassarre, assessora alla Persona, Scuola e Comunità solidale durante la conferenza stampa -. In mancanza di una norma certa bisogna stare attenti. Dobbiamo avere la certezza del diritto a maggior ragione quando parliamo di bambini e di ragazzi”. Un botta e risposta a cui ha risposto Marilena Grassadonia spiegando che di questa posizione “veniamo a conoscenza adesso nonostante abbia chiesto da mesi un incontro con la sindaca Raggi”.
“Ci inquieta, se il ministero finisse alla Lega”
“Il dato oggettivo e che ci sono grandi città, come Torino amministrata dai cinquestelle, che in autonomia sulla base di un tessuto normativo vigente hanno preso delle decisioni – ha incalzato Sebastiano Secci presidente del Circolo Di Cultural Omosessuale Mario Mieli e portavoce del Roma Pride -. Rivolgersi al ministero dell’Interno che potrebbe essere occupato dalla Lega ci inquieta non poco”.
“Il fatto che alcuni comuni l’abbiano fatto non ci rassicura – ha aggiunto l’assessora cinquestelle -. Stiamo cercando di capire come non fare solo proclami”.