La chiesa cattolica, si sa, è un’istituzione profondamente intrisa di omofobia e la storia di Paola Desi e Maria Grimaldi lo riconferma, purtroppo. Le due donne, che vivono a Priolo Gargallo, in provincia di Siracusa, si sono unite civilmente il 3 aprile scorso. Un momento importante, nella loro vita, arrivato dopo non pochi problemi: Paola, infatti, è anche una donna diversamente abile e le due compagne hanno anche dovuto lottare con le rispettive famiglie che hanno cercato di ostacolare la loro relazione. Dopo aver coronato il loro sogno d’amore, tuttavia, Paola ha avuto una cocente delusione da parte della sua comunità religiosa: è stata allontanata dai sacramenti.
Le dichiarazioni di Paola
Intervistata da SiciliaVox, la donna dichiara: «Un cambio di rotta apparentemente inspiegabile» in quanto «proprio il parroco, don Sebastiano era sin dall’inizio a conoscenza del mio orientamento affettivo-sessuale e della vera natura del rapporto con Maria, una realtà che aveva potuto constatare quando era venuto a casa nostra per la benedizione dell’appartamento».
Le due donne, insomma, vivevano la loro relazione alla luce del sole, senza finzioni. Fino al 3 aprile ciò non aveva impedito ad un delegato del parroco a somministrare la comunione direttamente a casa (la donna ha avuto una speciale dispensa per la sua disabilità). Fino a quando…
Il parroco: “Un errore averlo detto su Facebook”
Sempre intervistato dallo stesso sito, il parroco, Sebastiano Gulinello, dice a sua volta: «Non posso farci niente, io le conosco e mi dispiace, non è un fatto personale, è una legge della Chiesa!» adducendo altre motivazioni, quali l’aver dato pubblicità alla cosa: «Secondo me poi, il loro errore è stato pubblicizzare il matrimonio anche su Facebook, lo hanno visto tutti e la gente non lo accetta. Persino l’Arcivescovo mi ha telefonato per informarsi se questa coppia frequentava la chiesa e mi ha ribadito che per loro le porte sono aperte ma che non avrebbero potuto accedere al sacramento dell’Eucaristia».
Se Dio non può nulla contro i pettegolezzi…
Il prete ci tiene a far sapere che questo diniego è una mera procedura formale: «Questo non significa che il Signore non voglia bene a queste due donne, loro possono venire in chiesa e continuare a seguire la loro fede ma la comunione non posso dargliela, non è un mio capriccio».
Insomma, l’amore di Dio sarà anche grande, ma nulla può contro i regolamenti ecclesiastici e l’indignazione della gente di fronte alla “diversità” di Paola e la sua compagna. Intanto, da Siracusa, arriva la solidarietà dell’associazione Stonewall Glbt, per voce del suo presidente, Alessandro Bottaro.