È finito in manette, a Roma, un uomo di quarantatré anni, dopo continue minacce, violenze e stalking a danno del figlio: la colpa del ragazzo, di ventiquattro anni, è quella di essere gay. Il padre – come riporta il cartaceo di La Repubblica – ha scoperto dell’orientamento sessuale del figlio nel 2015, ma non è mai riuscito ad accettare la cosa. Ha cominciato, invece, a pedinare il giovane, a minacciarlo e ad aggredirlo ogni volta che lo incontrava per strada. Quindi sono seguiti gli appostamenti sotto casa. Fino a quando non è scattato l’arresto.
Tre anni di persecuzioni
Secondo quanto si legge nel rapporto delle autorità giudiziarie, l’uomo ha manifestato un’intollerabile aggressività nei confronti del figlio, con insulti e percosse, fino a vere e proprie minacce di morte: «Fr**io di merda, il prossimo funerale sarà il tuo» avrebbe detto al ragazzo, che ha così dovuto denunciare il tutto alla polizia. In questi tre anni, in cui le aggressioni sono continuate, la vittima – si legge ancora nel rapporto – ha dovuto cambiare le sue abitudini di vita e installare una telecamera di sicurezza nel suo appartamento.
Una persona molto violenta
Persona molto violenta, il quarantatreenne si appostava tra le macchine, di fronte all’abitazione del figlio per aggredirlo all’improvviso. In un’occasione lo ha colpito con dei sassi, in un’altra lo ha minacciato con un mattarello. Il 20 giugno scorso, invece, lo ha afferrato per il collo e lo ha colpito a testate. Quando è stato raggiunto dalle forze dell’ordine, l’uomo ha aggredito anche gli agenti della polizia. Adesso è detenuto nel carcere di Regina Coeli. Le accuse sono di stalking e aggressione.