Viktor Pylypenko, 31 anni, è probabilmente il primo soldato ucraino ad essersi dichiarato pubblicamente gay. Intervistato dalla BBC, ha raccontato la sua storia, da quando “doveva fingere” a quando ha deciso di uscire allo scoperto.
La sua storia non è molto diversa a quella di tanti coetanei, anche italiani, che sul posto di lavoro si trovano in imbarazzo quando gli altri colleghi fanno domande sulla propria vita privata. “Non potevo dirlo a nessuno anche se i ragazzi mi chiedevano continuamente con chi uscissi” ha raccontato alla giornalista Zhanna Bezpiatchuk. Poi le richieste dei colleghi sono divenute sempre più pressanti: “Mi hanno chiesto di mostrare le foto della ragazza con cui mi vedevo. Mi chiedevano di raccontare la sua storia, il suo nome, per cui dovevo fingere tutto il tempo“.
“Quando siamo tornati alla vita civile -ha proseguito Pylypenko-, abbiamo incontrato persone che dicevano che le persone LGBT e le persone di altre nazionalità sono persone inferiori, che non dovrebbero far parte della nostra società, che non dovrebbero avere gli stessi diritti. In risposta a ciò ho deciso di dichiararmi”
Le reazioni al coming out? “La gente comune ha reagito positivamente, come pure i miei compagni: hanno tutti continuato a definirmi un buon soldato“. “Essere gay non cambia nulla“, ha chiosato.