Un epic fail senza precedenti, il titolo di ieri di Libero che metteva sullo stesso piano crisi economica e aumento della visibilità Lgbt, creando un pericoloso rapporto di causa-effetto come se la colpa dei problemi fosse dei maschi gay. Continuano infatti le reazioni della comunità e degli sponsor, che attaccano direttamente la testata, ritenendo inaccettabili e fuori da ogni misura lo stile giornalistico del quotidiano, in quanto veicolo di pregiudizio e discriminazioni.
Menarini: “Agiremo di conseguenza”
Proprio ieri Ristora, storico sponsor, aveva deciso di ritirare la sua pubblicità dal giornale in questione. Oggi è il turno di Menarini, la multinazionale del farmaco che risponde a Viotti che aveva evocato il boicottaggio: «La ringraziamo per la sua email» si legge nel messaggio scritto all’eurodeputato «e per la segnalazione in merito al titolo apparso ieri sul quotidiano Libero. Anche noi di Menarini ci sentiamo profondamente offesi da quelle parole perché si discostano totalmente dai valori che ci contraddistinguono come azienda». Azienda che contra 17.000 dipendenti in 126 paesi, ci tiene a precisare la casa farmaceutica, che ricorda ancora: «Rifiutiamo categoricamente ogni tipo di discriminazione fondata su etnia, religione, orientamento sessuale, opinione o condizione personale e sociale. Per questi motivi, agiremo di conseguenza».
L’esposto di La Torre e Alicata
E anche dentro il movimento Lgbt continuano le proteste: come si legge sul profilo Facebook di Cathy La Torre, infatti, l’avvocata di GayLex ha deciso di passare dall’indignazione ai fatti: «Io e Cristiana Alicata abbiamo deciso di non restare a guardare. Siamo stanche, esasperate, incazzate. Perciò stanotte abbiamo scritto questo esposto contro Libero, Filippo Facci e il titolista di Libero. Lo mettiamo a disposizione di tutti. Potete copia-incollarlo (dal commento) e mandarlo a vostra firma agli indirizzi mail indicati. Perché agire è l’unico diritto che nessuno ci toglierà. Più siamo, più voce avremo. Perciò vi prego: condividete».