Tutto è pronto per il taglio del nastro che si terrà oggi, 5 febbraio, presso la Casa dei diritti in via De Amicis 10. Il Milano Check Point è un centro “community based” dove si fa informazione sull’Hiv e si può accedere gratuitamente ai test in un contesto non ospedaliero.
I Check Point sono un approccio innovativo e ampiamente diffuso all’estero perché permettono di fare prevenzione delle infezioni sessualmente trasmissibili (IST) lontano dalle corsie e dai camici bianchi. Coloro che vi si rivolgono, a differenza di ciò che accade solitamente negli ospedali, non si percepiscono come pazienti e questo crea un clima rilassato dove sentirsi liberi di chiedere informazioni tra pari.
Il centro meneghino sarà gestito interamente da associazioni impegnate nella prevenzione del HIV e delle altre IST: sono Anlaids, Asa, Cig Arcigay, Lila e Nps con il supporto di Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali) Lombardia. Oltre al test rapido per l’HIV, sarà possibile eseguire anche quelli per sifilide e HCV (epatite C), ci sarà uno sportello dedicato alla PrEP (farmaco usato nel la prevenzione delle infezioni da HIV, usato soprattutto da parte di persone che non fanno regolarmente uso del profilattico) e, ovviamente, saranno a disposizione condom gratuiti.
All’inaugurazione sarà presente anche Pierfrancesco Majorino, Assessore alle Politiche sociali, Salute e Diritti del Comune di Milano, che darà il buon esempio sottoponendosi ad un test rapido per l’HIV: con i test rapidi bastano pochi minuti per ottenere l’esito.
Check Point e prevenzione in Italia
Milano è la prima città italiana entrata a far parte del progetto Fast Track Cities, lanciato nel 2014 dall’International Association of Providers of Aids Care (Iapac), che ha l’ambizioso obiettivo di promuovere l’accesso al test, abbattere le infezioni e lo stigma verso le persone sieropositive. Si tratta del secondo Check Point su territorio italiano: il primo è il BLQ Checkpoint aperto nel 2015 a Bologna, gestito dall’associazione Plus.
Ancora nulla a Roma dove, tuttavia, la giunta della Regione Lazio, con un ordine del giorno a firma del Consigliere Alessandro Capriccioli (+ Europa) approvato all’unanimità, si è recentemente impegnata a finanziare la realizzazione di un Check Point nella capitale. “Siamo davvero felici di questo atto della Regione Lazio –ha commentato Sebastiano Secci, presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli-. “Vigileremo -ha concluso Secci- affinché questo provvedimento diventi realtà”.