È stata approvata ieri dal Parlamento Europeo una risoluzione sui diritti delle persone intersessuali. Un traguardo voluto fortemente dal parlamentare europeo Daniele Viotti. La risoluzione denuncia le violazioni dei diritti umani delle persone intersessuali e chiede alla Commissione e agli Stati membri di intervenire per garantire l’integrità fisica, l’autodeterminazione e l’autonomia dei bambini intersessuali.
In 21 Stati membri i bambini intersessuali vengono sottoposti a interventi chirurgici di “normalizzazione” sessuale, senza il consenso della persona interessata. “Con i risultati di oggi – ha dichiarato in una nota l’europarlamentare PD Daniele Viotti – porto a compimento con soddisfazione cinque anni di intenso lavoro come co-presidente dell’Integruppo per i diritti LGBTI al Parlamento europeo”.
Armonizzare le legislazioni
Viotti ha ricordato la necessità dell’Europa di un’armonizzazione della legislazione in materia. L’esempio è quello delle leggi come quella portoghese e maltese che proibiscono gli interventi chirurgici. Le identità intersessuali devono essere depatologizzate e le persone intersessuali devono beneficiare dei più alti standard di salute previsti nella Carta delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo.
Il futuro dei diritti LGBTI in Europa
L’aula di Strasburgo ha inoltre approvato la risoluzione sull’elenco di azioni LGBTI per il quinquennio 2019-2024. Un’altra risoluzione che invita la Commissione europea a garantire che i diritti delle persone LGBTI rappresentino un’assoluta priorità nel suo programma di lavoro dal 2019 al 2024.
“È cruciale – spiega sempre Viotti – assicurare una strategia di follow-up comprensiva e forte dell’elenco di azioni per migliorare ulteriormente la protezione dei diritti delle persone LGBTI e promuovere l’uguaglianza”.
Continuare a vigilare
“Con grande orgoglio – ha aggiunto – ho guidato, prima con Ulrike Lunacek e poi con Terry Reintke, il più grande intergruppo presente al Parlamento europeo, portando all’attenzione di questa Istituzione situazioni di grave pericolo per le persone omosessuali, come quella in Cecenia, partecipando ad iniziative in giro per il Mondo, come al Pride di Instanbul e alla prima conferenza sui diritti gay in Tunisia. Continueremo a vigilare e a tenere alta l’attenzione affinché questo avvenga”.