È in scena dal 19 marzo scorso, al teatro Trastevere di Roma, è proseguirà per tutto il week end, fino a domenica. Next Fall – Il prossimo autunno, opera del drammaturgo statunitense Geoffrey Nauffts, è arrivata finalmente anche nei teatri italiani, a cominciare da quelli della Capitale. Lo spettacolo, tradotto dall’inglese da Irene Viglione, è stato diretto da Davide Nebbia. Testo di grande spessore, ha debuttato a Broadway nel 2009 e ha raccolto critiche entusiastiche, tanto da ricevere una nomination come migliore opera teatrale, tra gli altri, ai Drama Desk Awards.
La trama di Next Fall
Adam e Luke vivono la loro storia d’amore, tra diverse difficoltà e tra le inevitabili differenze che ci sono dentro una coppia. Differenze che portano a mediazioni e a dover rimodulare le proprie abitudini e il proprio stile di vita. Tra le molte diversità, la religione: Luke, infatti, è convintamente cattolico mentre Adam, al contrario, è ateo. Le cose vanno avanti, tra alti e bassi, fino a quando il destino irrompe con tutta la sua irruenza: un bruttissimo incidente cambia tutte le carte in tavola e Adam è costretto a rivolgersi alla famiglia del compagno, per poter affrontare il “nuovo corso”.
Il rapporto tra fede e omosessualità
E tocca punti molto controversi, l’opera. A cominciare dal burrascoso rapporto tra omosessualità e religione, due universi ancora fortemente in conflitto tra loro. Ma non solo. Next Fall indaga sui rapporti familiari, sul dialogo (e la mancanza di esso) tra genitori e figli attorno a un tema preponderante: quello dell’“essere se stessi” – insieme all’essere “altro da sé” – e quindi il confronto tra le diversità. Confronto che il tema dell’omosessualità tocca in pieno. L’orientamento, insomma, diventa escamotage per parlare di opposti che si attraggono e si respingono, di sentimenti, del senso dell’irrisolto, del perdersi e del ritrovarsi.
Una storia poderosa e delicata
Temi di grande attualità, a ben vedere, magistralmente resi sul palco da un cast molto ricco, formato da Federico Borroni, Elena Giambi Bonacci, Antonia Di Francesco, Marcello Paesano, Tommaso Paolucci e da Alessandro Moser. Per chi volesse andare a teatro in questo week end, dunque, al Trastevere di Roma c’è ancora la possibilità di assistere ad una storia poderosa e delicata, allo stesso tempo. Una storia che ci mette in contatto con quelle “interferenze” che la vita e la diversità mettono sul piatto dell’esistenza per farci capire una grande verità: non esiste una sola strada, per essere ciò che si è. Il resto è mascheramento, come diceva qualcun altro.