La polizia di Cuba ha interrotto il Pride non autorizzato a L’Avana sabato: i manifestanti, un centinaio, hanno marciato per circa 400 metri lungo il Paseo del Prado prima di essere dispersi; ci sono stati scontri con gli agenti e tre attivisti sono stati arrestati.
La marcia contro l’omotransfobia
La mobilitazione era stata convocata per protestare contro la cancellazione della tradizionale conga, un ballo popolare organizzato ogni anno nella Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia (17 maggio) dal Centro nazionale per l’educazione sessuale (Cenesex). L’istituto, diretto da Mariela Castro, figlia di Raul, primo segretario del Partito comunista ed ex presidente del paese, ha annunciato questa settimana che l’evento, patrocinato dal ministero della Sanità, è stato annullato per decisione del dicastero, nell’ambito delle misure di austerità dovute alla situazione di crisi economica.
Il rinvio del matrimonio egualitario
Ad aprile l’Assemblea nazionale ha adottato la nuova Costituzione, frutto di un processo decennale di elaborazione, comprendente consultazioni pubbliche, la revisione della bozza da parte di una commissione guidata da Raul Castro e un referendum popolare. Il dibattito sulla riforma costituzionale, oltre che su quelli economici, si e’ concentrato anche su altri temi, tra i quali la questione del matrimonio tra persone dello stesso sesso. La deputata Mariela Castro è stata tra i promotori dell’inserimento di un articolo che riconoscesse il matrimonio tra due persone senza fare riferimento al sesso, articolo che alla fine non è stato incluso: la carta si limita a riconoscere il matrimonio come “istituzione sociale e giuridica”; l’argomento delle unioni tra coppie dello stesso sesso è stato, invece, rinviato al Codice di famiglia.
L’attacco al Pride di Mariela Castro
Proprio Mariela Castro, figlia dell’ex presidente Raul Castro, ha criticato il pride de L’Avana bollandolo come uno “show” organizzato da Miami, dove vivono molti esuli cubani oppositori del governo castrista. La manifestazione, ha scritto Mariela Castro su Facebook, “è stata sostenuta da funzionari dell’ambasciata Usa e coperta dalla stampa straniera”. I commenti della figlia dell’ex presidente e nipote del ‘lider maximo’ Fidel Castro, sono giunti dopo che il Cenesex aveva ritirato il patrocinio inizialmente accordato alla manifestazione, perché’ “controrivoluzionaria”.