Justine Greening è stata la prima componente del gabinetto di un ministro britannico a dichiararsi apertamente lesbica e oggi ha annunciato che non si ricandiderà con i conservatori. Il motivo? I Tories sono diventati “Il partito della Brexit”.
JUSTINE GREENING
Appartenente ai Tories dal 2006 Greening ha fatto coming out nel 2016. La sua decisione di uscire allo scoperto proprio in occasione del Pride di Londra l’ha portata a vincere il premio “PinkNews Awards in 2017”. È stata anche segretaria per l’istruzione. In passato ha preso posizione a favore di un istruzione fortemente inclusiva per la comunità Lgbt+ ribadendo la necessità che la Gran Bretagna continui a promuovere politiche forti in tema di diritti.
Nel 2016 ha votato per il remain, ovvero per rimanere nell’Unione Europea.
LETTERA APERTA
Justine Greening ha pubblicato oggi una lettera aperta di aspra critica nei confronti del leader dei Conservatori e primo ministro Boris Johnson. Nella lettera si dice molto preoccupata di come il partito stia affrontando la Brexit.
«La mia lettera a Boris Johnson, nella quale ho deciso di non correre con i Tories nelle prossime elezioni. È un onore essere una parlamentare per le circoscrizioni di Putney, Roehampton e Southfields. Continuerò a farmi portavoce della nostra comunità e fare campagna per la mobilità sociale».
LE ACCUSE
Parlando al programma radiofonico Today, su BBC4, la deputata ha accusato il partito Conservatore di stare diminuendo il suo appeal spostandosi sempre più a destra. Secondo Justine Greening le elezioni generali non darebbero all’elettorato una scelta consona.
Le dimissioni di Greening sono arrivate dopo le minacce del governo di rimuovere deputati di lungo corso in caso di voto contrario ai loro piani sulla Brexit. Infatti è tra i deputati a rischio di espulsione per aver promosso un emendamento volto a impedire l’uscita senza accordo.
Greening non è spaventata dalla minaccia di esplosione e vorrebbe che il governo estendesse i termini dell’articolo 50 del Trattato piuttosto che far uscire la Gran Bretagna dall’Unione senza un accordo: «Per me è chiaro che i Conservatori siano diventati il partito della Brexit».