Era il febbraio del 2017, quando a Cesena i militanti di Forza Nuova misero in scena un funerale per protestare contro l’unione civile di due giovani. Ieri è arrivata la condanna: sessanta ore di lavori socialmente utili.
IL RITO FUNEBRE
Nel primo periodo subito successivo all’approvazione delle unioni civili, Forza Nuova non è stata nuova a pagliacciate del genere. Soprattutto nella zona di Cesena. Se a novembre avevano risposto a una unione civile tappezzando la città di manifesti a lutto, a febbraio si erano spinti oltre. In concomitanza con l’arrivo dei giovani in comune si erano presentati vestiti a lutto portando a spalla una bara avvolta in un tricolore: un vero e proprio corteo funebre a rovinare il più bel giorno degli “sposi”. E proprio per quell’episodio erano partite denunce e un’inchiesta.
LA DECISIONE DEL GIUDICE
Due anni dopo è arrivata la decisione del giudice del Tribunale di Forlì: «Sessanta ore di lavori socialmente utili per il comune di Civitella». Alla sbarra erano andati in dodici, ma due di loro hanno deciso di abbandonare Forza Nuova e, secondo fonti della stampa locale, avrebbero addirittura aiutato nell’organizzazione dei Pride successivi. Secondo l’avvocato Guidi, sentito da Forlì Today, «il giudice ha ammesso il piano di pubblica utilità, l’imputato farà 60 ore di lavoro socialmente utile per il Comune di Civitella di Romagna, si occuperà presumibilmente di manutenzione di verde pubblico e di lavori di tinteggiatura, visto che è un imbianchino». La coppia ha deciso di chiedere un risarcimento assolutamente simbolico: 250 euro a testa.
NUOVA UDIENZA A FEBBRAIO 2020
Per l’Arcigay il condannato dovrà pitturare le sale dell’associazione riservate ai partigiani. In ogni caso a febbraio 2020 ci sarà un’altra udienza. Mentre a stretto giro, il 5 novembre, andrà a processo Mirco Ottaviani, leader di Forza Nuova Rimini: a lui è imputata la regia dell’affissione dei manifesti funebri durante la prima unione civile di Cesena.