Aggredita mentre camminava per strada, insultata e pestata a suon di pugni. E’ a Giulia Ventura, una trentenne di Potenza diventata un bersaglio perché non eterosessuale.
A denunciare la violenza di cui è stata vittima è la stessa Giulia sul suo profilo Facebook con un dettagliato racconto.
“Ti faccio vedere come abbuscano i maschi”
Era mercoledì scorso e lei stava camminando per strada ascoltando la sua musica con le cuffie. Improvvisamente sente delle voci e vede due ragazzini, come li descrive, piazzarsi di fronte a lei.
“Le persone come te devono morire – le dicono dopo averla buttata a terra con due spintoni -, vuoi fare il maschio? E mo ti faccio vede come abbuscano i maschi”. Parte il primo pugno che colpisce Giulia sul labbro. Poi il secondo, sul naso e il terzo sull’occhio.
Le cure in ospedale: Giulia ha il naso rotto
La ragazza tenta di reagire. Si alza e sferra una testata ad uno dei suoi aggressori. Ma i colpi ricevuti l’hanno indebolita e cade di nuovo. I due continuano a picchiarla a calci.
Giulia sviene. Quando si sveglia va verso casa, tamponando il sangue che le scorre dalla bocca con la sciarpa. Passa dal garage, per sciacquarsi la faccia prima di entrare in casa. Ma sviene di nuovo vendendo la sua immagine tumefatta riflessa nello specchio.
Riesce comunque ad andare a letto, ma l’indomani il dolore al naso è ancora troppo forte e il sangue continua a scorrere.
Va in ospedale dove la denuncia per l’aggressione subita scatta automaticamente. Il referto non lascia dubbi: “frattura ossa nasali”.
“Passa il tempo ma non le schifezze”
“Ora. Dopo tutto questo, ditemi, il mio orientamento sessuale è affare di politica – scrive Giulia sul suo profilo -? Sono forse una sovversiva che merita di essere ridotta così da due piccoli teppisti di probabile inclinazione fascista? Credevo di aver superato quella fase, quando già nel 2009 venivo aggredita in villa, ma mi sbagliavo”.
“Passa il tempo, ma non passano le schifezze dovute ad un’ignorante ineducazione – conclude -. Sarà colpa dei ragazzini, si, ma anche i genitori dovrebbero pensare ad andare a cogliere broccoli e non a fare figli, se questi sono i risultati.
Ció che avete fatto a me non deve MAI PIÙ ESSERE FATTO AD ESSERE UMANO”.
Il sindaco: “Fatto grave, ma non siamo abituati a certi casi”
Appresa la notizia, il sindaco di Potenza Mario Guarente condanna l’accaduto, ma tenta di minimizzare. “Il fascismo è un fantasma del passato – dichiara all’AdnKronos -: a picchiare quella ragazza sono stati due imbecilli che devono pagare per questo. “Per fortuna – continua Guarente – questa è una realtà sana, dove episodi del genere creano sgomento, scandalizzano, ed è un segnale positivo: vuol dire che è una comunità non abituata a certi casi”.
La testimonianza di Giulia, però, parla chiaro: quello di mercoledì scorso non è il primo episodio. Era già stata vittima di aggressioni dieci anni fa.