Dopo l’Umbria, anche Roma ferma tutto. Ma non è uno stop completo: il Roma Pride 2020 è rimandato “a data da destinarsi”.
Dopo 25 anni, per la prima volta la comunità lgbt+ romana (ma non solo) non riempirà le strade della Capitale in un sabato di giugno. Un altro rito fermato dal coronavirus.
Una scelta difficile
“L’attuale situazione – si legge in una nota – ha portato gli organizzatori alla scelta, seppur difficile, di tutelare la salute della propria comunità rinviando la manifestazione in programma il 13 giugno a data da destinarsi, quando i rischi saranno completamente contenuti ed arginati”.
Questo non significa che non si farà niente di niente. #Ilpridenonsiferma, recita l’hashtag lanciato oggi dagli account sociale del Circolo Mario Mieli di Roma, associazione capifila del Coordinamento Roma Pride. Il Pride non si ferma, ma cambia.
Pride in altri modi
“Scendere in piazza e occupare lo spazio e il dibattito pubblico con i nostri corpi, le nostre lotte e i nostri desideri, fa parte della storia del nostro movimento ed è difficile sapere di non poterlo fare proprio a giugno, mese in cui si ricordano i moti di Stonewall del 1969 – spiega Sebastiano Secci, portavoce del Roma Pride -. La piazza, tuttavia, specie alla luce del momento drammatico che stiamo vivendo, non può davvero essere l’unico modo in cui riusciamo a incidere nella vita e nella storia del nostro Paese”.
“Torneremo a riempire le piazze”
“Stiamo lavorando perché il messaggio politico del Pride risuoni comunque quest’anno, seppur con modalità inedite, per continuare a far ardere il nostro orgoglio, preparandoci, non appena questo sarà possibile, a riempire nuovamente le strade delle nostre città – prosegue Secci -. Abbiamo davanti una sfida inedita, ma anche l’occasione di riflettere su cosa ci unisce e su cosa ci rende ancora comunità oggi, nonostante la sofferenza, la distanza e tutte le difficoltà che stiamo vivendo”.
Il 27 giugno, in ogni caso, è previsto il #GlobalPride, manifestazione online organizzata dai grandi network internazionali dei Pride, EPOA e Interpride, di cui fanno parte diverse associazioni e Pride italiani.