“Sì alla legge Zan, ma senza compromessi al ribasso”. E’ questo il nocciolo dell’appello alla mobilitazione lanciato da un gruppo di associazioni, collettivi, centri antiviolenza e consultori, studenti, singole e singoli. Insieme hanno indetto un presidio per giovedì 16 luglio alle 17 a Piazza Santi Apostoli, a Roma.
In piazza, dunque, “con un presidio di festa, musica, lotta per dire che la legge Zan contro le discriminazioni basate su sesso, genere, orientamenti sessuali e identitĂ di genere va approvata, senza alcun compromesso al ribasso”, si legge in una nota delle organizzatrici e degli organizzatori. Lo slogan della manifestazione è “Molto piĂą di Zan!”
Dall’altra parte dei “no gender”
“Scenderemo in piazza in contemporanea ai “no gender” che saranno a Montecitorio – spiegano -, gli stessi che attaccano il diritto all’aborto, l’educazione sessuale e all’affettivitĂ nelle scuole e il riconoscimento di legami familiari fuori dallo schema di famiglia etero-patriarcale. La legge va approvata e non accetteremo compromessi al ribasso e giochi di scambio politici e partitici. E’ un buon punto di partenza, ma non basta”.
Oltre la legge Zan
“Non basta il diritto penale per risolvere problemi di natura prima di tutto sociale e culturale – si legge ancora nella nota -. L’omo-lesbo-bi-trans-intersex-afobia e il sessismo sono fenomeni che si affrontano con politiche sociali, con l’educazione sessuale e all’affettivitĂ nelle scuole di ogni ordine e grado, con fondi a sufficienza per centri antiviolenza e case rifugio autonome per donne e soggettivitĂ LGBTQIA+, con politiche di contrasto all’esclusione dal lavoro”.
Le persone trans e la genitorialitĂ
E ancora, la piazza del 16 chiede che un intervento “sulla legge 164/1982 sulla rettificazione anagrafica del sesso, eliminandone gli aspetti patologizzanti”. Serve, per i promotori, “vietare per legge le cosiddette “terapie di riconversione” e l’assegnazione genitale alla nascita per le persone intersex. Inoltre, vogliamo il pieno riconoscimento della genitorialitĂ per tutte e tutti”.
“Scendiamo in piazza per dire con i nostri corpi che il sesso non è un destino e che le nostre vite contano – conclude la nota -, rivendicando la dignitĂ di ogni identitĂ di genere fuori dal binarismo”.
Nel rispetto delle norme anti-Covid19 durante il presidio saranno rispettare le distanze interpersonali e l’obbligo di mascherina.
“SarĂ comunque una piazza festosa, irriverente, con musica e performance” assicurano.