Potrebbe arrivare al dibattito in aula già l’11 aprile, la legge sulle unioni civili che, al momento, è in discussione in Commissione Giustizia della Camera dove sono in corso le audizioni di associazioni ed esperti convocati dai partiti rappresentati nella misura di massimo due per ogni forza politica.
A quanto si apprende dal fonti vicine al Pd, sarà Renzi, in una riunione privata prevista oggi, a dettare i tempi del dibattito, pronto, come ha annunciato da Barbara d’Urso a mettere nuovamente la fiducia per permettere alla legge di uscire dal parlamento e, magari, diventare effettiva già prima delle elezioni amministrative dove il premier spera di tornare a incassare il voto di sinistra grazie proprio alle unioni civili.
A quanto si apprende, sollecitazioni in tal senso sono arrivate dagli stessi sindaci del Pd: la celebrazione di unioni civili nei comuni nei quali si rinnovano i sindaci porterebbe non poca linfa vitale al partito. Per questo, il regolamento attuativo che permetterà ai sindaci di adeguare i registri di stato civile dove registrare le coppie unite civilmente, potrebbe uscire pochi giorni dopo la promulgazione della legge da parte del presidente Mattarella.
In agguato c’è sempre l’ostruzionismo delle opposizioni che, a prescindere dalla possiiblità di influire davvero sul testo finale, sono già pronte a presentare una quantità considerevole di emendamenti. Si attendono anche proposte di modifica in senso positivo, ovvero tentativi di reinserire l’adozione del configlio (le cosiddette stepchild adoption) stralciata da Palazzo Madama, che però non sembrano avere possibilità di essere approvate. Come spiegava ieri il senatore Sergio Lo Giudice, tra l’altro, modificare il testo significherebbe tornare in Senato e il ripetersi di quello che abbiamo visto il mese scorso.
Il capogruppo del Pd alla Camera Rosato, dunque, sarebbe pronto a chiedere la calendarizzazione delle unioni civili per la discussione in aula già da questa settimana, nel tentativo di ridurre i tempi del dibattito in Commissione.