Minacce, istigazione alla violenza, diffamazione e apologia di fascismo. Di questo dovranno rispondere 9 persone, residenti tra Perugia e Terni, per avere insultato e minacciato via Facebook l’associazione lgbt+ Omphalos.
I fatti risalgono allo scorso anno, nei giorni che precedevano il Perugia Pride. Sotto un post pubblicato su Facebook sono cominciati a comparire messaggi di ogni genere. “Al rogo”, “ve ce vorrebbe il fascismo almeno lo provate”, “giù di manganello”, “figli di cani froci di merda”, “merce da termovalorizzare”, “radere al suolo per il bene dei normali”, “se comandavo io eravate tutte saponette”, solo per fare degli esempi.
“Non si può pensare di farla franca, neanche su Facebook”
A seguito di quei commenti, Omphalos ha deciso di sporgere denuncia. Oggi il Pubblico Ministero ha chiesto il rinvio a giudizio per 9 persone autrici dei post.
“Quando abbiamo ricevuto quei messaggi non ci abbiamo pensato due volte – commenta Stefano Bucaioni, presidente di Omphalos LGBTI –. Non è pensabile che si possa utilizzare una simile violenza in modo così gratuito e pensare di farla franca. Insultare le persone per il loro orientamento sessuale o per la loro identità di genere nel 2020 non può essere più considerata solo ignoranza. Il vero problema è che fin quando non ci sarà una condanna forte e unanime da parte di tutto l’arco politico e delle istituzioni, certe persone continueranno a sentirsi giustificate”.
“Un’emergenza che si continua a negare”
“Purtroppo, mentre in tutta Italia assistiamo giornalmente ad episodi di omofobia e transfobia che talvolta degenerano in vere e proprie tragedie come il recente caso di Acerra – continua Bucaioni – c’è ancora chi nega che nel nostro paese ci sia una vera e propria emergenza”.
Una negazione testimoniata dagli ostacoli che si cerca di mettere sulla strada della legge contro l’omolesbobitransfobia e la misoginia in discussione alla Camera. “Proprio qui in Umbria – spiega ancora Bucaioni – la Lega vuole far approvare un atto ufficiale della Regione Umbria per ostacolare il percorso della legge contro l’omotransfobia in discussione in Parlamento. Ogni giorno che passa, ogni episodio di cronaca nera e di violenza verso una persona omosessuale o trans dovrebbe far solo vergognare i consiglieri e le consigliere della Lega”.
In Tribunale nel 2021
L’udienza davanti al Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Perugia si terrà ad inizio 2021. Omphalos ha già incaricato i propri legali per la costituzione di parte civile. L’associazione ha già vinto una causa contro il senatore Pillon, condannato per diffamazione ai danni di Omphalos. In alcuni convegni pubblici, il senatore aveva reso alcune dichiarazioni ritenute diffamatorie contro le attività nelle scuole fatte dalle volontarie e i volontari perugini.
“Denunceremo ogni singolo insulto”
“Se c’è ancora qualcuno che pensa di poter seminare odio e violenza contro le persone omosessuali e transessuali senza nessuna conseguenza farà bene a ricredersi – conclude il Presidente di Omphalos –. Da anni la nostra associazione ha deciso di non lasciar passare nessun tipo di discriminazione e violenza anche verbale e sui social. Siamo determinate ad andare fino in fondo ad ogni minaccia o insulto omofobo o transfobico e continueremo a denunciare direttamente, ad offrire l’assistenza del nostro sportello legale e a costituirci parte civile nei processi”.