Almeno uno dei decreti attuativi della legge sulle unioni civili potrebbe arrivare entro fine agosto, cioè molto prima della scadenza dei sei mesi previsti dal testo divenuto noto come legge Cirinnà A dichiararlo è sato oggi il ministro della Giustizia Andrea Orlando durante un incontro proprio sulla legge in questione organizzato dal Pd di La Spezia, sua città d’origine.
C’è grande attesa per l’uscita del cosiddetto “decreto ponte”*, cioè quello del ministero dell’Interno di Alfano che deve dare ai sindaci le indicazioni necessarie a procedere con la celebrazione delle unioni civili e che precede l’uscita dei decreti attuativi. Senza quel testo, per i comuni potrebbe risultare alquanto complicato dare delle risposte alle coppie gay e lesbiche che si presenteranno per unirsi. La scadenza prevista sarebbe il 5 luglio prossimo ovvero terminati i 30 giorni dall’entrata in vigore della legge. A cinque giorni da quell data, però, non si ha alcuna notizia su come stanno procedendo le cose né certezze che la data sarà rispettat.
I temi che il decreto ponte dovrà dirimere (come si deve tenere il rito, che documentazione servirà, quali formule gli ufficiali di stato civile dovranno pronunciare ecc) sono gli stessi che poi dovranno essere consolidati da uno dei decreti attuativi che, invece, sono di compentenza del ministero della Giustizia. Per questo, oggi abbiamo chiesto al Ministro Orlando cosa intende fare nel caso Alfano tardi a presentare il decreto facendo slittare la scadenza del 5 luglio e tenti, attraverso quel testo, di introdurre ulteriori compromessi al ribasso sulla legge. Ecco cosa ci ha risposto.
*Il decreto ponte è quello di competenza del ministro Alfano con il quale si indica ai comuni quali procedure seguire per potere unire civilmente una coppia di persone dello stesso sesso. Si definisce “ponte” perché anticipa i decreti attuativi (che il governo deve emamanare entro massimo sei mesi dall’entrata in vigore della legge, cioè dal 5 giugno) che devono regolamentare anche altri aspetti (come le trascrizioni dei matrimoni contratti all’estero, le procedure che riguardano partner non italiani ecc.). Il “decreto ponte” non ha lo stesso valore di legge quanto, invece, i decreti attuativi che possono, infatti, modificare le cose stabilite dal decreto ponte.