Con 265 voti a favore e 193 contrari la Camera dei deputati ha approvato oggi la legge Zan. Il testo, com’è noto, estende i reati di discriminazione previsti dalle legge Mancino anche alle persone LGBT+, alle donne e alle persone con disabilità. In più prevede alcune misure per prevenire l’odio omolesbobitransfobico, la misoginia e l’abilismo, come la strategia UNAR, gli studi dell’Istat per indagare i livelli si discriminazione nel Paese, i centri antiviolenza e l’istituzione della Giornata contro l’Omolesbobitransfobia, il 17 maggio.
Zan: “Stesso impegno e stessa tenacia al Senato”
“È un grande passo avanti contro le discriminazioni, l’odio e le violenze – ha commentato il relatore Alessandro Zan -. Con lo stesso impegno e la stessa tenacia inizieremo il percorso al Senato. L’Italia raggiungerà questo traguardo di civiltà”.
Cirinnà: “Rapida approvazione della legge Zan al Senato”
Gli fa eco la collega di partito e senatrice Monica Cirinnà secondo cui ci sono tutte le condizioni per una rapida approvazione del testo anche in Senato”. “Come senatrice, e come responsabile Diritti del Partito democratico chiedo che si proceda appena possibile alla calendarizzazione in Commissione – scrive -. La qualità del lavoro svolto alla Camera (moltissime audizioni, una discussione serrata su tutti i dettagli del testo) ci consentirà di accelerare e di arrivare presto al risultato senza inutili rallentamenti né strumentalizzazioni”.
“Il Partito democratico si impegna fin d’ora per questo – conclude la senatrice -. Nessuna esitazione ci è consentita. Non c’è più tempo da aspettare per far fare al nostro paese un ulteriore passo avanti verso libertà, eguaglianza e inclusione, nel segno della prevenzione e del contrasto della discriminazione e della violenza. Andiamo avanti!”.
Arcigay: “Fiduciosi per approvazione definitiva”
“L’approvazione alla Camera dei Deputati della legge contro l’omotransfobia e la misoginia è una prima vittoria che ci fa ben sperare sull’approvazione definitiva del provvedimento” commenta il segretario generale di Arcigay Gabriele Piazzoni. “Per questo primo risultato vogliamo ringraziare i deputati e le deputate che hanno combattuto questa battaglia in prima linea, a partire dall’onorevole Alessandro Zan, relatore della legge, e dagli onorevoli Laura Boldrini, Mario Perantoni e Ivan Scalfarotto – prosegue Piazzoni -. Ai ringraziamenti ascoltati in aula, vorremmo aggiungere quelli alle tante persone, lgbti ma non solo, che hanno riempito le piazze appena due settimane fa per sostenere questa legge, a chi ha firmato i nostri appelli, a chi da tanti anni scende in piazza con noi, nei Pride e nelle tante altre manifestazioni, per chiedere uguaglianza e diritti”.
“Ora la palla passa al Senato e sappiamo che non sarà un passaggio senza difficoltà – conclude il segretario -: tuttavia siamo fiduciosi, perché nella Camera alta sappiamo esserci eletti ed elette in grado di portare avanti con vigore e determinazione questa battaglia, fino all’approvazione finale”.
Circolo Mario Mieli: “Legge Zan, una vittoria della nostra comunità”
Per il presidente del Circolo Mario Mieli, Valerio Colomasi Battaglia, “è una vittoria di chi per questa legge ha lottato per anni, dentro e fuori le istituzioni”. “È – chiarisce – una vittoria della nostra comunità”.
“Una vittoria parziale – sottolinea -, ma pur sempre una vittoria. Grazie a chi ha combattuto per questo risultato”.
“La battaglia, però, non è ancora finita e manca il passaggio forse più faticoso, quello del Senato – ricorda Colomasi Battaglia -. Tiriamo un piccolo sospiro di sollievo ma prepariamoci a una lotta dura e sfiancante per arrivare al traguardo”.
“Noi saremo vigili e pront* a presidiare centimetro per centimetro il campo fino alla fine – assicura -. Per noi, per la nostra comunità e per il Paese intero”.