GfVip, Bettarini: troppe scene gay nella casa, “non si combatte così l’omofobia”

E tanto tuonò moralismo, che piovvero accuse di omofobia su Stefano Bettarini. L’ex calciatore ed ex marito di Simona Ventura ha avuto da ridire, in alcune sue storie su Instagram, su alcuni “momenti gay” all’interno del GfVip. Bettarini, infatti, pubblicando alcune immagini in cui Tommaso Zorzi bacia alcuni concorrenti maschi, nonché il bacio tra altre due concorrenti, sembra non avere dubbi: il troppo stroppia e non si combatte così l’omofobia. E se ce lo dice lui…

Chi pensa ai bambini?

A riportare la notizia è il sito Spy.it: «Bettarini, come un qualsiasi omofobo che si rispetti, tira in ballo i bambini e le famiglie per giustificare il suo pensiero» possiamo leggere ancora. Ed in effetti, la storia da lui pubblicata – che si riporta qui a fianco – sembrerebbe essere un bel concentrato di non sense e di perbenismo un tanto al chilo. «Credo che qualcuno ci debba, vi debba delle spiegazioni su ciò che sia “politicamente corretto”» chiama all’adunata il suo pubblico il nostro eroe, proiettando il suo dramma in una dimensione collettiva. Il “non ce lo dicono” che arriva in confessionale, insomma.

È la tv, bellezza!

bettarini

La storia di Bettarini

E continua, in questa crociata personale e pubblica: «Ciò che stabilisce “chi” e “come” le famiglie ed i bambini saltino fuori soltanto quando ci sia da crocifiggere qualcuno! Scomparire subito dopo e appena si allude (ridendo e sorridendo) ad “uccelli” e “scopate”… o peggio frasi irripetibili sulla donne!». Eppure dovrebbe saperlo. Almeno, se ci limitiamo a quanto letto sin qui, gli si potrebbe opporre un’unica frase: è la tv italiana, bellezza. Da sempre è stato così. Ma Bettarini ha capito. E svela chi c’è dietro a questo disegno.

Bettarini e la lobby (gay?)

«Vogliono forzarci e creare questa lobby». E te pareva. Sempre lei, la lobby. «Non si combatte così l’omofobia. Il troppo stroppia sempre». Si sentiva la necessità di un ricco eterosessuale che viene a farci lo spiegone su come si combatte una realtà che, molto probabilmente, non ha sperimentato nemmeno per cinque minuti. E ne apprezzeremmo lo sforzo, se avessimo voluto aggiungere un’altra perla di frase fatta nella nostra sterminata collezione di luoghi comuni. E invece non te l’ha manco chiesto nessuno.

L’espulsione per blasfemia

Invece la verità, ci suggerisce Spy.it, sembra essere un’altra. A Bettarini non va giù la sua squalifica per una bestemmia proferita davanti alle telecamere. Insomma, je rode, come dicono a Roma. Solo che non si capisce perché tirare in ballo la lotta all’omofobia. Perché, possiamo anche essere d’accordo con il caro vip detronizzato: è ridicolo essere espulsi per blasfemia in un sistema culturale che viola la dignità della persona col suo sessismo, la sua violenza e tante altre cose. E il GfVIP non è una ribalta utile alla destrutturazione degli stereotipi. Però ecco, facciamo attenzione.

Anche meno, Bettarini

Attenzione a fare il Che Guevara in salsa Mediaset. Soprattutto se, come riporta ancora Spy.it, poi si è i primi ad aver fatto battutine sessiste e omofobe, mentre si era nella “casa”. Insomma, ci vuol coerenza. Ma non solo. Sono già pesanti quelli che hanno qualche titolo – culturale, almeno – per ergersi censori. E solo una cosa è più insostenibile della grevità di certe affermazioni: il senso del ridicolo di cui si circondano. Anche meno, insomma.

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