Revocata la norma che impediva alle persone transgender di arruolarsi nell’esercito degli Stati Uniti d’America. È questa l’ennesima mossa di Joe Biden, in una politica maggiormente inclusiva e di segno opposto rispetto a quello della precedente amministrazione che si era contraddistinta soprattutto contro la comunità trans. Le leggi che disciplinavano l’ingresso nelle forze armate era stata voluta da Barack Obama e prevedevano che le spese di transizione fossero a carico dello Stato.
Il ban di Trump contro le persone transgender
Scelta che, però, non era piaciuta a Trump: «I militari devono concentrarsi sulla vittoria e non possono sopportare i tremendi costi medici e i turbamenti legati all’essere transgender», aveva scritto l’ex presidente su suo profilo Twitter nel 2017. La Cnn aveva fatto chiarezza sulle spese mediche, ricordando che queste ultime sono in verità abbastanza basse e che l’esercito spende molto di più per il viagra, a causa dello stress post-traumatico dei veterani. Ciò non aveva comunque impedito le politiche discriminatorie del miliardario.
Le parole di Biden sull’inclusione
Biden ha così dichiarato, ritornando su certe decisioni: «Ogni persona deve essere trattata con rispetto e dignità e deve essere in grado di vivere senza paura, a prescindere da chi sia o da chi ama». Aggiungendo che «un esercito più inclusivo renderà ancora più forte il nostro Paese ed è dunque un bene per la sicurezza nazionale». Ha così commentato il nuovo segretario alla Difesa, Lloyd Austin: «Sono fermamente convinto che chi è fisicamente in forma e qualificato per affrontare la vita militare, chi mantiene alti gli standard, deve poter servire il suo Paese».