Grandi manovre, nella destra più a destra, quella che ha come referenti i movimenti anti-Lgbt (italiani e non). Infatti Simone Pillon, punta di diamante del pensiero ultraconservatore ed eletto – guarda caso – nei ranghi della Lega, ha pubblicato due immagini sulla sua pagina di Facebook. In cui dichiara di aver incontrato alcuni rappresentanti di Polonia e Ungheria. Incontri dai quali sarebbero nate feconde idee e collaborazioni. Idee che, a sentire l’esponente leghista, si ispirerebbero alle legislazioni dei due paesi dell’ex blocco sovietico. Paesi che, ricordiamo, hanno approvato progetti illiberali e restrittivi dei diritti civili.
L’incontro tra Pillon e l’ambasciatrice polacca
«Ieri ho avuto l’onore di incontrare l’ambasciatrice di Polonia in Italia, sua eccellenza Anna Maria Anders» scrive il senatore leghista, sulla sua pagina. «A lei ho portato la mia personale solidarietà al popolo polacco per i violenti attacchi orchestrati dalle organizzazioni abortiste». Di sicuro il senatore non si riferisce alle pacifiche manifestazioni di piazza che da giorni vedono migliaia di uomini e donne che si oppongono al divieto dell’aborto in Polonia, guidata da un governo di estrema destra, omofobo e contro i diritti delle donne.
L’accostamento tra aborto e nazismo
Segue quindi un delirante accostamento: «I polacchi dopo il nazismo e il comunismo ben conoscono cosa significhi non essere considerati esseri umani, e la suprema corte di Varsavia ha svelato l’inganno, riconoscendo che l’embrione è uno di noi, ha i nostri diritti, e non può esser tolto di mezzo se disabile o malato». Il diritto all’aborto, insomma, accostato agli eccidi di tremende dittature. E quindi, continua: «Alla gentile ambasciatrice ho anche chiesto di illustrarmi le politiche familiari del suo Paese, così da farne buon uso nel testo unico cui stiamo lavorando in queati giorni». La domanda che segue, dunque, è la seguente: di che testo si tratta?
L’incontro tra Pillon e l’ambasciatore dell’Ungheria
E non è l’unico incontro con rappresentanti di paesi fortemente ostili ai diritti civili: «Mentre si dipanava la matassa della crisi, ieri ho avuto il piacere e l’onore di incontrare l’ambasciatore d’Ungheria per confrontarmi con lui sulle politiche di sostegno alla famiglia e alla natalità» ha scritto qualche giorno fa, sempre su Facebook. «Stiamo lavorando coi colleghi della Lega a un testo coraggioso sulle politiche familiari che dia futuro alle giovani coppie e alle famiglie nel nostro paese». Vedremo quali politiche porterà avanti la Lega.
In arrivo leggi contro donne e persone Lgbt?
Di certo, ispirarsi a paesi a trazione sovranista e di ultradestra non è di buon auspicio. Soprattutto, per il mantenimento di uno stato di diritto, in cui vengono tutelati i diritti di donne e minoranze. La storia recente di Ungheria – con le sue leggi omo-transfobiche – e Polonia, con provvedimenti quali le aree “libere dai gay” non è di certo rassicurante. E si spera vivamente che questi provvedimenti annunciati non divengano merce di scambio politico, per la nascita del nuovo governo. Quello di Draghi, su cui la Lega non ha posto veti assoluti.