Il ddl Zan è stato calendarizzato alla Commissione Giustizia del Senato. Dopo mesi di rinvii e tentativi di rallentare, se non impedire, che il testo contro l’omolesobitransfobia, l’abilismo e la misoginia si discutesse, ora il primo passo è fatto.
“La legge contro #omotransfobia, misoginia e abilismo è stata calendarizzata in Commissione Giustizia al #Senato – scrive l’onorevole Zan su Twitter –. Finalmente ora può iniziare la discussione anche in questo ramo del Parlamento, per l’approvazione definitiva”.
“Legge #Zan contro #omofobia e misoginia incardinata ora in commissione giustizia Senato – incalza la senatrice Monica Cirinnà che della Commissione è componente -!! Un testo già approvato alla Camera non poteva rimanere bloccato perché la #Lega non vuole discuterlo, forzando in maniera ormai intollerabile i regolamenti“.
Ddl Zan: Ostellari è il relatore
Il presidente della Commissione, Ostellari, ha anche scelto il relatore: se stesso. “La maggioranza è spaccata – commenta il senatore leghista su Facebook -. Al successivo incardinamento del disegno di legge Zan, seguiranno le audizioni e il dibattito sulle proposte emendative”. “Il regolamento prevede che il relatore di ciascun disegno di legge sia il presidente della commissione, che ha la facoltà di delegare questa funzione ad altri commissari – aggiunge Ostellari -. Poiché sono stato confermato presidente, grazie al voto della maggioranza dei componenti della Commissione, per garantire chi è favorevole al ddl e chi non lo è, tratterrò questa delega”.
Ostellari si è dichiarato più volte contrario alla legge e, finora, ha attuato tutte le misure a sua disposizione per ritardarne la calendarizzazione. Ora si dice figura di garanzia e terza rispetto alle diverse posizioni presenti nella maggioranza di governo. Il testo, però, non è nel programma di governo ed è iniziativa parlamentare precedente alla formazione di questo esecutivo.
“Dispiace – aggiunge la senatrice Cirinnà in una nota – che il Presidente Ostellari abbia ritenuto di assumere il ruolo di relatore”. “In queste settimane ha dimostrato, purtroppo, di non avere a cuore l’imparzialità del suo ruolo – sottolinea -: sono curiosa di capire come eserciterà, a questo punto, quello di relatore”. “Quel che è certo – conclude – è che vigileremo sull’osservanza del regolamento e ci opporremo con forza a ogni ulteriore mossa ostruzionistica o tentativo di intaccare i contenuti del testo. La maggioranza del Parlamento, in sintonia con la maggioranza della popolazione, è favorevole a questo testo, che è urgente e necessario. Bisogna approvarlo in fretta”.
Maiorino: “Sconfortati ma andiamo avanti”
“Il presidente ha costretto la commissione ad una procedura anomala di votare su ogni singola proposta di legge, anziché solo su quella omotransfobia” dichiara all’AdnKronos la senatrice Alessandra Maiorino (M5S), anche lei componente della Commissione.
“La votazione – spiega – è andata come previsto, con 13 voti a favore e 11 contrari, ma la gioia è durata poco, dato che poi il presidente ha annunciato che il relatore della legge Zan sarà lui. A tutela sia dei favorevoli che dei contrari, ha detto”. “Siamo sconfortati di fronte a questo cieco ostruzionismo – ha conclude Maiorino -, ma non ci arrendiamo. L’Italia è l’unico Paese in Europa a non avere ancora una legge di contrasto all’odio e alla discriminazione a sfondo omotransfobico. Non possiamo permettere che il nostro Paese resti fanalino di oda in tema di diritti umani e civili. Porteremo ancora la voce delle troppe Malika e dei troppi Jean Pierre nelle aule del Senato”.
Intanto, oggi pomeriggio alle 17, è prevista a Roma una manifestazione indetta da alcune associazioni a sostegno del Ddl Zan. L’appuntamento è in piazza Vidoni, a pochi passi da Palazzo Madama.
Cosa dice il Ddl Zan? Qui la prima puntata della guida di Gay Lex.