Insulti omofobi e pesanti allusioni a sfondo sessuale. Ma non solo: un video girato senza il consenso della vittima delle offese, in cui un individuo filma se stesso mentre insulta un ragazzo presumibilmente omosessuale. Accade a Sassari, dove si è consumata l’ennesima aggressione – questa volta verbale, seppur non meno umiliante di altre – ai danni di un giovane.
Insulti omofobi e allusioni sessuali
La scena si svolge all’interno di un cortile, presumibilmente, o più in generale in uno spazio aperto. L’uomo con il telefonino in mano filma la scena. Un altro, la vittima degli insulti, se ne accorge e prima gli domanda se gli sta facendo il video, quindi gli chiede di smettere di filmarlo, visto che non ha il suo consenso. L’uomo, allora, si fa sarcastico: «Sei un bel ragazzo» gli dice, con tono canzonatorio. Ma non finisce qui. Alle proteste del ragazzo, si unisce una voce di donna – forse un’amica di chi sta riprendendo la scena – che gli dice: «Paolo, la smetti?» L’uomo, quindi, si lascia andare ad una serie di insulti a sfondo sessuale, piuttosto volgari, che preferiamo non riportare.
Il video dell’aggressione
Il video – condiviso e stigmatizzato dall’attivista Fabio Nacchio Nastri, su Twitter – lascia poco spazio all’immaginazione. E lascia anche tantissima amarezza.
Sassari.
Un energumeno riprende un ragazzo per strada, sfottendolo e poi insultandolo: “Otto kg di carne in culo li avresti voluti! Ti faccio prendere la pensione di invalidità“.
Succede nel Paese dove ancora una volta, poco fa, è stata rinviata la discussione sulla Legge Zan pic.twitter.com/NRUPhGrRKS
— Fabio 🏳️🌈 (@Iperbole_) April 27, 2021
La necessità della legge Zan
Non sappiamo quali sono le ragioni che possono aver portato i due a entrare in conflitto, sebbene sembri più che evidente che si sia trattato di un atto di persecuzione nei confronti di un uomo ritenuto, a torto o a ragione poco importa, omosessuale. Il linguaggio utilizzato – sessualmente violento, proprio nel momento in cui l’aggressore fa le sue allusioni – oltre alla volontà di umiliare pubblicamente, mandando on line il video, indicano volontà di ferire e di esporre al pubblico ludibrio. Intanto la legge Zan, nonostante sia stata calendarizzata, è ancora sotto la minaccia del “fuoco amico” e dell’ostruzionismo della Lega. E invece episodi come questo dimostrano che si tratta di un’urgenza non più procrastinabile.